Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2020 - 2022¶
Il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione è frutto della stretta collaborazione tra l’Agenzia per l’Italia Digitale e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
Roma, Luglio 2020
Executive Summary¶
Il Piano Triennale per l’informatica della Pubblica Amministrazione (di seguito Piano Triennale o Piano) è uno strumento essenziale per promuovere la trasformazione digitale del Paese e, in particolare quella della Pubblica Amministrazione italiana. Tale trasformazione deve avvenire nel contesto del mercato unico europeo di beni e servizi digitali, secondo una strategia che in tutta la UE si propone di migliorare l’accesso online ai beni e servizi per i consumatori e le imprese e creare le condizioni favorevoli affinché le reti e i servizi digitali possano svilupparsi per massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale europea.
Per tale motivo, come già indicato dettagliatamente nelle edizioni precedenti, gli obiettivi del Piano triennale sono basati sulle indicazioni che emergono dalla nuova programmazione europea 2021-2027, sui principi dell’eGovernment Action Plan 2016-2020 e sulle azioni previste dalla eGovernment Declaration di Tallinn (2017-2021), i cui indicatori misurano il livello di digitalizzazione in tutta l’UE e rilevano l’effettiva presenza e l’uso dei servizi digitali da parte dei cittadini e imprese.
Come noto, l’Italia è caratterizzata da un’elevata decentralizzazione amministrativa che fa sì che il ruolo delle PA regionali/locali sia particolarmente rilevante nel processo di innovazione tecnologica.
Gli obiettivi del Piano sono pertanto pianificati affinché le azioni attuative siano fortemente integrate ai diversi livelli della Pubblica Amministrazione, fino agli enti locali – che sono caratterizzati da un contesto di maggiore prossimità - per una più ampia diffusione della cultura della trasformazione digitale che abbia immediati vantaggi per cittadini e imprese.
Il Piano Triennale 2020-2022 è nella sua fase di consolidamento: alla sua terza edizione ha visto una partecipazione attiva della Pubblica Amministrazione locale, in linea con la strategia bottom-up prefigurata nelle edizioni precedenti. Anche questa edizione, infatti, è stata costruita con il coinvolgimento attivo e strutturato delle pubbliche amministrazioni centrali e degli enti locali, che hanno condiviso la redazione e discussione in bozza del presente documento.
La presente edizione, rappresenta la naturale evoluzione dei due Piani precedenti: laddove la prima edizione poneva l’accento sull’introduzione del Modello strategico dell’informatica nella PA e la seconda edizione si proponeva di dettagliare l’implementazione del modello, questa edizione si focalizza sulla realizzazione delle azioni previste, avendo - nell’ultimo triennio - condiviso con le amministrazioni lo stesso linguaggio, le stesse finalità e gli stessi riferimenti progettuali.
In questa prospettiva, pur ponendosi in continuità con il Piano precedente, il Piano 2020-2022 introduce un’importante innovazione con riferimento ai destinatari degli obiettivi individuati per ciascuna delle tematiche affrontate. Saranno infatti le singole amministrazioni a dover realizzare gli obiettivi elencati, obiettivi spesso “ambiziosi” ma sostenibili poiché costruiti sull’esperienza, sul confronto e sulle esigenze delle amministrazioni destinatarie. Si tratta di obiettivi di ampio respiro declinati tuttavia in risultati molto concreti. L’elemento innovativo di questo Piano sta proprio nel forte accento posto sulla misurazione di tali risultati, introducendo così uno spunto di riflessione e una guida operativa per tutte le amministrazioni: la cultura della misurazione e conseguentemente della qualità dei dati diventa uno dei motivi portanti di questo approccio. A completamento di tale innovazione sono state introdotte le attività di monitoraggio descritte nel cap. 8.
La rappresentazione semplificata del Modello strategico consente di descrivere in maniera funzionale la trasformazione digitale. Tale rappresentazione è costituita da due livelli trasversali: l’interoperabilità e la sicurezza dei sistemi informativi e dei livelli verticali di servizi, dati, piattaforme ed infrastrutture.
L’impianto generale vede il Piano organizzato in 9 capitoli, completati da un executive summary e da un capitolo dedicato ai principi e agli obiettivi strategici del Piano stesso. I primi sei capitoli approfondiscono le componenti tecnologiche: servizi, dati, piattaforme, infrastrutture, interoperabilità e sicurezza.
I tre capitoli finali delineano gli strumenti di governance che nel prossimo triennio saranno messi in campo anche per avviare azioni in coerenza con la “Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025”:
- il capitolo 7 inquadra i temi dell’innovazione, in termini di modelli e strumenti che avranno impatto sulla ricerca e sui territori,
- Il capitolo 8 affronta i temi rilevanti per il governo della trasformazione digitale del Paese (ovvero le azioni condotte con e dai territori, il rafforzamento delle competenze digitali, il monitoraggio delle azioni),
- ed infine – come nelle precedenti edizioni – l’ultimo capitolo è dedicato ad una sinossi delle azioni in carico alle amministrazioni.
I capitoli hanno la seguente struttura:
- l’Introduzione descrive i temi affrontati nel capitolo fornendo un raccordo con il Piano precedente e con le azioni già realizzate;
- il Contesto normativo e strategico elenca i riferimenti sia normativi che strategici a cui le amministrazioni devono attenersi, in termini di fonti normative con link a documenti / siti ufficiali e riferimenti ad attività progettuali finanziate. Il riferimento diretto alle fonti e i permalink permettono una consultazione agile e aggiornata;
- la sezione Obiettivi e risultati attesi elenca gli obiettivi prefissati, e, per ciascun obiettivo individua i risultati attesi (R.A.), che sono stati definiti in modo da essere sostenibili e misurabili con target possibilmente annuali. L’individuazione dei risultati attesi fa riferimento a strumenti di misurazione disponibili/condivisi oppure a strumenti costruiti o da costruire sulla base di standard/modelli/metodi di misurazione conosciuti. La misurazione e il relativo monitoraggio dei risultati attesi è un compito di governance dell’intero Piano ed uno dei capitoli conclusivi sarà dedicato proprio ai temi del governo della trasformazione digitale;
- la sezione Cosa devono fare AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e altri soggetti istituzionali esplicita la roadmap – per il triennio 2020-2022 – delle linee d’azione (attività) a carico di AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, e altri soggetti istituzionali per il conseguimento di ciascun obiettivo definito nel paragrafo precedente;
- la sezione Cosa devono fare le PA descrive la roadmap delle attività a carico delle diverse PA, che scaturiscono dalla roadmap dei soggetti istituzionali sopra indicati o in continuità con quanto previsto dal precedente PT;
- i Riferimenti alla Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025 riassumono brevemente quali siano i collegamenti del Piano Triennale 2020-22 alla Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025 pubblicata dal Ministero dell’Innovazione all’inizio del 2020.
L’obiettivo di predisporre un documento snello di consultazione ha fatto sì che alcune parti del Piano precedente, peraltro rilevanti, siano state spostate in altri documenti a corredo del Piano. E’ stata realizzata una collana editoriale del Piano al cui interno saranno pubblicati, nel corso del 2020: il rapporto sulla spesa ICT delle PA, un documento di dettaglio sul tema degli indicatori internazionali; un documento con esempi applicativi e buone pratiche relativi ad obiettivi e risultati attesi indicati.
Come già indicato nelle precedenti edizioni, si ribadisce che anche questo Piano va visto come uno strumento dinamico, la cui efficacia dipende dal coinvolgimento delle amministrazioni sia per la sua evoluzione sia per la sua attuazione anche grazie ad uno scambio costante e trasparente di informazioni tra tutti gli attori. Il Piano si pone infatti come insieme di obiettivi di alto livello e di azioni che le singole amministrazioni sono invitate a calare all’interno delle proprie programmazioni operative rafforzandone la coerenza con l’impianto dello stesso Piano Triennale.
A conclusione di questo executive summary, sulla scorta dei suggerimenti recepiti dalle Regioni e Province Autonome durante la condivisione del documento in fase di elaborazione, si ritiene importante sottolineare alcuni aspetti relativi alla situazione emergenziale manifestatasi nel mese di marzo 2020: l’emergenza COVID 19 ha imposto alle Amministrazioni di procedere con celerità all’attivazione delle procedure per lo smart working diffuso, che ha coinvolto oltre il 75% dei dipendenti; il lockdown ha comportato per il dipendente una nuova e repentina condizione di lavoro che ha fatto emergere alcune criticità nell’uso degli strumenti tecnologici (in precedenza non rilevabili data la possibilità di ottenere supporto immediato in ufficio); e, in molti ambiti, ha evidenziato la necessità di rivedere in modo profondo l’organizzazione dei processi, favorendo la condivisione in rete di documenti e materiali di lavoro.
Parimenti, tale modalità ha favorito l’emergere di una sensibilità culturale del dipendente verso nuovi paradigmi di “produttività” rispetto al canonico concetto di “attestazione di presenza” della pubblica amministrazione. In tal senso, rappresenta un rilevante potenziale cambiamento culturale nelle relazioni Ente-dipendente.
Lo smart working, se considerato quale modalità di lavoro a regime anche nella fase post-emergenza, potrebbe costituire un profondo elemento di innovazione dell’Amministrazione, purché sostenuto da un sistemico mutamento organizzativo e dall’evoluzione tecnologica dei sistemi informativi del settore pubblico.
Si rende quindi quanto mai opportuno cogliere l’occasione del Piano Triennale per avviare una nuova fase – mediata e facilitata dalle figure dei Responsabili della Transizione al digitale - in cui il paradigma lavorativo nella PA si possa invertire: è il processo analizzato e rivisto a guidare l’informatizzazione la quale sarà, quindi, applicata ad un contesto di cambiamento organizzativo, ottenendo da una parte un effettivo risparmio e dall’altra generando fiducia nei sistemi informatici e nelle tecnologie. Ciò permetterà, altresì, al sistema di accogliere le nuove generazioni in un contesto adeguato ai tempi e professionalmente appagante.
Strategia¶
- Favorire lo sviluppo di una società digitale, dove i servizi mettono al centro i cittadini e le imprese, attraverso la digitalizzazione della pubblica amministrazione che costituisce il motore di sviluppo per tutto il Paese.
- Promuovere lo sviluppo sostenibile, etico ed inclusivo, attraverso l’innovazione e la digitalizzazione al servizio delle persone, delle comunità e dei territori, nel rispetto della sostenibilità ambientale.
- Contribuire alla diffusione delle nuove tecnologie digitali nel tessuto produttivo italiano, incentivando la standardizzazione, l’innovazione e la sperimentazione nell’ambito dei servizi pubblici.
Principi guida¶
- Digital & mobile first (digitale e mobile come prima opzione): le pubbliche amministrazioni devono realizzare servizi primariamente digitali;
- digital identity only (accesso esclusivo mediante identità digitale): le PA devono adottare in via esclusiva sistemi di identità digitale definiti dalla normativa assicurando almeno l’accesso tramite SPID;
- cloud first (cloud come prima opzione): le pubbliche amministrazioni, in fase di definizione di un nuovo progetto e di sviluppo di nuovi servizi, adottano primariamente il paradigma cloud, tenendo conto della necessità di prevenire il rischio di lock-in;
- servizi inclusivi e accessibili: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone e dei singoli territori;
- dati pubblici un bene comune: il patrimonio informativo della pubblica amministrazione è un bene fondamentale per lo sviluppo del Paese e deve essere valorizzato e reso disponibile ai cittadini e alle imprese, in forma aperta e interoperabile;
- interoperabile by design: i servizi pubblici devono essere progettati in modo da funzionare in modalità integrata e senza interruzioni in tutto il mercato unico esponendo le opportune API;
- sicurezza e privacy by design: i servizi digitali devono essere progettati ed erogati in modo sicuro e garantire la protezione dei dati personali;
- user-centric, data driven e agile: le amministrazioni sviluppano i servizi digitali, prevedendo modalità agili di miglioramento continuo, partendo dall’esperienza dell’utente e basandosi sulla continua misurazione di prestazioni e utilizzo.
- once only: le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite;
- transfrontaliero by design (concepito come transfrontaliero): le pubbliche amministrazioni devono rendere disponibili a livello transfrontaliero i servizi pubblici digitali rilevanti;
- open source: le pubbliche amministrazioni devono prediligere l’utilizzo di software con codice sorgente aperto e, nel caso di software sviluppato per loro conto, deve essere reso disponibile il codice sorgente.
CAPITOLO 1. Servizi¶
Il miglioramento della qualità dei servizi pubblici digitali costituisce la premessa indispensabile per l’incremento del loro utilizzo da parte degli utenti, siano questi cittadini, imprese o altre amministrazioni pubbliche. In questo processo di trasformazione digitale, è essenziale che i servizi abbiano un chiaro valore per l’utente; questo obiettivo richiede un approccio multidisciplinare nell’adozione di metodologie e tecniche interoperabili per la progettazione di un servizio. La qualità finale, così come il costo complessivo del servizio, non può infatti prescindere da un’attenta analisi dei molteplici layer, tecnologici e organizzativi interni, che strutturano l’intero processo della prestazione erogata, celandone la complessità sottostante. Ciò implica anche un’adeguata semplificazione dei processi interni alle PA, coordinata dal Responsabile della Transizione al Digitale, con il necessario supporto di efficienti procedure digitali.
Occorre quindi agire su più livelli e migliorare la capacità delle Pubbliche Amministrazioni di generare ed erogare servizi di qualità attraverso:
- un utilizzo più consistente di soluzioni Software as a Service già esistenti;
- il riuso e la condivisione di software e competenze tra le diverse amministrazioni;
- l’adozione di modelli e strumenti validati a disposizione di tutti;
- il costante monitoraggio da parte delle PA dei propri servizi on line.
A tale scopo il CAD e il presente Piano pongono l’accento sulla necessità di mettere a fattor comune le soluzioni applicative adottate dalle diverse amministrazioni al fine di ridurre la frammentazione che ritarda la maturità dei servizi. Si richiama quindi l’importanza di fornire servizi completamente digitali, progettati sulla base delle semplificazioni di processo abilitate dalle piattaforme di cui al Capitolo 3, del principio cloud first, sia in termini tecnologici (architetture a microservizi ecc.), sia in termini di acquisizione dei servizi di erogazione in forma SaaS ove possibile, da preferirsi alla conduzione diretta degli applicativi. È cruciale infine il rispetto degli obblighi del CAD in materia di open source al fine di massimizzare il riuso del software sviluppato per conto della PA riducendo i casi di applicativi utilizzati da una singola PA e non condivisi tra più soggetti.
Gli strumenti per la condivisione di conoscenza e di soluzioni a disposizione delle amministrazioni sono:
- le linee guida attuative del CAD (v. paragrafo “Contesto normativo e strategico”);
- Designers Italia;
- Developers Italia;
- Forum Italia.
Per incoraggiare tutti gli utenti a privilegiare il canale online rispetto a quello esclusivamente fisico, rimane necessaria una decisa accelerazione nella semplificazione dell’esperienza d’uso complessiva e un miglioramento dell’inclusività dei servizi, in modo che essi siano utilizzabili da qualsiasi dispositivo, senza alcuna competenza pregressa da parte dei cittadini, nel pieno rispetto delle norme riguardanti accessibilità e il Regolamento generale sulla protezione dei dati.
Per il monitoraggio dei propri servizi, le PA possono utilizzare Web Analytics Italia, una piattaforma nazionale open source che offre rilevazioni statistiche su indicatori utili al miglioramento continuo dell’esperienza utente.
Anche il quadro normativo nazionale ed europeo pone importanti obiettivi finalizzati a incrementare la centralità dell’utente, l’integrazione dei principali servizi europei e la loro reperibilità. Ad esempio il Regolamento europeo sul Single Digital Gateway intende costruire uno sportello unico digitale a livello europeo che consenta a cittadini e imprese di esercitare più facilmente i propri diritti e fare impresa all’interno dell’Unione europea.
Per semplificare e agevolare l’utilizzo del servizio è necessario favorire l’applicazione del principio once only, richiedendo agli utenti i soli dati non conosciuti dalle Pubbliche Amministrazioni e, per questi, assicurandone la validità ed efficacia probatoria nei modi previsti dalla norma, anche attraverso l’accesso ai dati certificati da altre Pubbliche Amministrazioni nei modi previsti dal Modello di Interoperabilità per la PA indicato nel capitolo 5.
Nel caso il servizio richieda un accesso da parte del cittadino è necessario che sia consentito attraverso un sistema di autenticazione previsto dal CAD assicurando l‘accesso almeno tramite SPID. Allo stesso modo, se è richiesto un pagamento, tale servizio dovrà essere reso disponibile anche attraverso il sistema di pagamento pagoPA.
Contesto normativo e strategico¶
In materia di qualità dei servizi pubblici digitali esistono una serie di riferimenti normativi e strategici cui le amministrazioni devono attenersi. Di seguito un elenco delle principali fonti.
Riferimenti normativi italiani:
- Legge 9 gennaio 2004, n. 4 - Disposizioni per favorire e semplificare l’accesso degli utenti e, in particolare, delle persone con disabilità agli strumenti informatici
- Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 - Codice dell’amministrazione digitale (in breve CAD), art. 7, 68, 69 e 71
- Decreto Legislativo 10 agosto 2018, n. 106 - Attuazione della direttiva (UE) 2016/2102 relativa all’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici
- Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 - Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, art. 9, comma 7
- Linee Guida AGID per il design dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione
- Linee Guida AGID sull’accessibilità degli strumenti informatici
- Linee Guida AGID sull’acquisizione e il riuso del software per la Pubblica Amministrazione
- Circolare AGID n.2/2018, Criteri per la qualificazione dei Cloud Service Provider per la PA
- Circolare AGID n.3/2018, Criteri per la qualificazione di servizi SaaS per il Cloud della PA
Riferimenti normativi europei:
- Regolamento (UE) 2018/1724 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 2 ottobre 2018 che istituisce uno sportello digitale unico per l’accesso a informazioni, procedure e servizi di assistenza e di risoluzione dei problemi e che modifica il regolamento (UE)
- Direttiva UE 2016/2102 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 ottobre 2016 relativa all’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici
Progetti di riferimento finanziati:
- Programma operativo Nazionale “Governance e Capacità istituzionale” 2014-2020 Italia Login - La casa del cittadino
- European Union’s Horizon 2020:
- Wadcher (Web Accessibility Directive Decision Support Environment)
Obiettivi e risultati attesi¶
OB.1.1 - Migliorare la capacità di generare ed erogare servizi digitali
- R.A.1.1a - Diffusione del modello di riuso di software tra le
amministrazioni in attuazione delle Linee Guida AGID
sull’acquisizione e il riuso del software per la Pubblica
Amministrazione
- Target 2020 - Baseline: almeno 70 amministrazioni rilasciano software open source in Developers Italia e almeno 600 soggetti riusano software open source presente in Developers Italia.
- Target 2021 - Incremento di almeno 80 amministrazioni che rilasciano software open source in Developers Italia e di almeno 200 soggetti che riusano software open source presente in Developers Italia rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Incremento di almeno 180 amministrazioni che rilasciano software open source in Developers Italia e di almeno 400 soggetti che riusano software open source presente in Developers Italia rispetto alla baseline.
- R.A.1.1b - Incremento del livello di adozione del programma
di abilitazione al
cloud
- Target 2020 - Baseline: almeno 70 PA completano l’assessment dei propri servizi previsto dal programma di abilitazione al cloud.
- Target 2021 - Incremento, rispetto alla baseline, di almeno altre 35 PA che completano l’assessment dei servizi previsto dal programma di abilitazione al cloud e almeno 25 hanno completato la migrazione di almeno un servizio come descritto nel Manuale di abilitazione al cloud.
- Target 2022 - Incremento, rispetto alla baseline, di almeno altre 130 PA che completano l’assessment dei servizi previsto dal programma di abilitazione al cloud e almeno 70 hanno completato la migrazione di almeno un servizio come descritto nel Manuale di abilitazione al cloud.
- R.A.1.1c - Ampliamento dell’offerta del Catalogo dei servizi
cloud qualificati da AGID
- Target 2020 - Baseline: 800 servizi qualificati.
- Target 2021 - Incremento, rispetto alla baseline, di almeno altri 450 servizi qualificati.
- Target 2022 - Incremento, rispetto alla baseline, di almeno altri 1.000 servizi qualificati.
- R.A.1.1d - Diffusione del monitoraggio, da parte delle
Amministrazioni, della fruizione dei servizi digitali
- Target 2020 - Baseline: 80 PA attivano Web Analytics Italia.
- Target 2021 - Ulteriori 200 PA, rispetto alla baseline, attivano Web Analytics Italia.
- Target 2022 - Ulteriori 400 PA, rispetto alla baseline, attivano Web Analytics Italia.
OB.1.2 - Migliorare l’esperienza d’uso e l’accessibilità dei servizi
- R.A.1.2a - Incremento e diffusione dei modelli standard per lo
sviluppo di siti disponibili in Designers Italia
- Target 2020 - Baseline: almeno 80 PA utilizzano i modelli standard di sviluppo web disponibili.
- Target 2021 - Incremento, rispetto alla baseline, dell’utilizzo del modello per almeno altre 100 PA.
- Target 2022 - Incremento, rispetto alla baseline, dell’utilizzo del modello per almeno altre 200 PA.
- R.A.1.2b - Diffusione dei test di usabilità previsti dalle Linee Guida AGID per il design dei servizi nelle amministrazioni per agevolare il feedback e le valutazioni da parte degli utenti
- Target 2020 - Baseline: numero di report ricevuti da AGID sui test di usabilità effettuati dalle PA.
- Target 2021 - Incremento del 5% del numero di report ricevuti rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Incremento del 10% del numero di report ricevuti rispetto alla baseline.
- R.A.1.2c - Incremento del livello di accessibilità dei servizi digitali della PA secondo le Linee guida sull’accessibilità degli
strumenti informatici
- Target 2020 - Baseline 1: rilevazione del livello di conformità dei siti, comunicato dalle Amministrazioni nelle loro dichiarazioni di accessibilità.
- Target 2021 - Baseline 2: rilevazione del livello di accessibilità risultante dal monitoraggio del campione di 1.280 siti web della PA.
- Target 2022 - Definizione di un indicatore nazionale di accessibilità dei siti web e incremento del 10% del livello di accessibilità rispetto al campione di 1.280 siti monitorati.
Cosa devono fare AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e Consip¶
OB.1.1 - Migliorare la capacità di generare ed erogare servizi digitali
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Ottobre 2020 - Predisposizione di un’area in Developers Italia finalizzata alla condivisione delle valutazioni comparative svolte dalle PA in relazione all’acquisizione di software nonché di altro materiale finalizzato alla cooperazione tra amministrazioni in materia di sviluppo e conduzione di servizi applicativi - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP1.LA01
- Dicembre 2020 - Rilascio di un documento di guida allo sviluppo e gestione di software secondo il modello open source - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP1.LA02
- Gennaio 2021 - Rilascio del primo set organico di strumenti avanzati per l’analisi statistica web in relazione alla piattaforma Web Analytics Italia (WAI) - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP1.LA03
- Gennaio 2021 - Rilascio nuova release della piattaforma Cloud Marketplace (catalogo dei servizi Cloud qualificati da AGID per la PA) al fine di migliorare la fruibilità e l’utilizzo della stessa da parte di fornitori e PA - (AGID) - CAP1.LA04
- Gennaio 2021 - Avvio di un roadshow sul territorio per illustrare i percorsi di qualificazione dei servizi cloud - (AGID) - CAP1.LA05
- Febbraio 2021 - Definizione del modello di integrazione tra Cloud Marketplace di AGID e piattaforma AcquistinretePA di Consip - (Consip) - CAP1.LA06
- Marzo 2021 - Avvio pubblicazione gare strategiche per Servizi SaaS Public Cloud - (Consip) - CAP1.LA07
- Marzo 2021 - Pubblicazione della categorizzazione dei servizi SaaS in coerenza con il catalogo dei servizi della PA e rilascio di un kit informativo specifico sui servizi SaaS che abilitano semplificazioni di processo nell’erogazione dei servizi per la PA - (AGID) - CAP1.LA08
- Giugno 2021 - Realizzazione del modello integrato Cloud Marketplace di AGID e piattaforma AcquistinretePA di Consip - (Consip) - CAP1.LA09
- Giugno 2021 - Rilascio della funzionalità di widget embedding per i siti PA in relazione alla piattaforma Web Analytics Italia - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP1.LA10
- Dicembre 2021 - Predisposizione dei flussi dati Web Analytics Italia in formato open data - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP1.LA11
- Dicembre 2021 - Rilascio in esercizio del catalogo dei servizi delle PA - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP1.LA12
- Giugno 2022 - Pubblicazione dell’aggiornamento della Circolare per le qualificazioni dei servizi cloud attuativa delle evoluzioni tecnologiche e normative - (AGID) - CAP1.LA13
- Dicembre 2022 - Rilascio primo set di API conformi al Modello di Interoperabilità per l’integrazione dei flussi di dati Web Analytics Italia ad altre fonti dati - (AGID) - CAP1.LA14
OB.1.2 - Migliorare l’esperienza d’uso e l’accessibilità dei servizi
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Settembre 2020 - Pubblicazione dell’analisi degli obiettivi di accessibilità comunicati dalle PA - (AGID) - CAP1.LA15
- Settembre 2020 - Pubblicazione delle linee guida di design contenenti regole, standard e guide tecniche, secondo l’articolo 71 del CAD - (AGID) - CAP1.LA16
- Dicembre 2020 - Definizione e lancio di un piano di comunicazione sulle attività da effettuare per comuni e scuole per l’adesione ai modelli standard per lo sviluppo dei siti - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP1.LA17
- Dicembre 2020 - Attività di disseminazione, divulgazione e test di usabilità della piattaforma di monitoraggio dell’accessibilità “WADcher - Web Accessibility Directive Decision Support Environment” per i siti web della PA - (AGID e CNR) - CAP1.LA18
- Dicembre 2020 - Analisi accessibilità e usabilità delle pagine web che le Amministrazioni devono pubblicare nel rispetto delle attività previste dal Regolamento Europeo 2018/1724 su Single Digital Gateway - (AGID) - CAP1.LA19
- Giugno 2021 - Rilevazione del numero delle dichiarazioni di accessibilità relative alle app mobile delle PA pubblicate dalle amministrazioni tramite form.agid.gov.it - (AGID) - CAP1.LA20
- Settembre 2021 - Rilascio di un modello standard di servizio ed esperienza utente per musei pubblici che prendono parte alla sperimentazione pilota - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP1.LA21
- Dicembre 2021 - Monitoraggio dei criteri di accessibilità dei siti web e delle app delle PA (secondo Direttiva UE 2016/2102 e Linee guida AGID accessibilità) e invio della relazione ufficiale alla Commissione europea con gli esiti del monitoraggio - (AGID) - CAP1.LA22
Cosa devono fare le PA¶
OB.1.1 - Migliorare la capacità di generare ed erogare servizi digitali
- Da settembre 2020 - Le PA finalizzano l’adesione a Web Analytics Italia per migliorare il processo evolutivo dei propri servizi online - CAP1.PA.LA01
- Da settembre 2020 - Le PA continuano ad applicare i principi Cloud First - SaaS First e ad acquisire servizi cloud solo se qualificati da AGID, consultando il Catalogo dei servizi cloud qualificati da AGID per la PA - CAP1.PA.LA02
- Da ottobre 2020 - Le PA dichiarano, all’interno del catalogo di Developers Italia, quali software di titolarità di un’altra PA hanno preso in riuso - CAP1.PA.LA03
- Entro ottobre 2020 - Le PA adeguano le proprie procedure di procurement alle linee guida di AGID sull’acquisizione del software e al CAD (artt. 68 e 69) - CAP1.PA.LA04
- Da dicembre 2020 - Le PAC aderiscono al programma di abilitazione al cloud e trasmettono al Dipartimento per la Trasformazione Digitale gli elaborati previsti dalla fase di assessment dei servizi avviando le fasi successive. Le PAL aderiscono al programma di abilitazione al cloud e trasmettono ad AGID gli elaborati previsti dalla fase di assessment dei servizi e avviano le fasi successive - CAP1.PA.LA05
- Entro dicembre 2020 - Le PAC coinvolte nell’implementazione nazionale del Single Digital Gateway finalizzano l’adesione a Web Analytics Italia - CAP1.PA.LA06
- Entro aprile 2021 - Le PA che sono titolari di software sviluppato per loro conto, eseguono il rilascio in open source in ottemperanza dell’obbligo previsto dall’art. 69 CAD e secondo le procedure indicate nelle Linee guida attuative su acquisizione e riuso del software - CAP1.PA.LA07
- Da gennaio 2022 - Le PA alimentano il catalogo dei servizi della PA - CAP1.PA.LA08
OB.1.2 - Migliorare l’esperienza d’uso e l’accessibilità dei servizi
- Da settembre 2020 - Nei procedimenti di acquisizione di beni e servizi ICT, le PA devono far riferimento alle Linee guida di design - CAP1.PA.LA09
- Da settembre 2020 - Le PA comunicano ad AGID, tramite apposito form online, l’esito dei test di usabilità del proprio sito istituzionale - CAP1.PA.LA10
- Entro settembre 2020 - Le PA pubblicano, entro il 23 settembre 2020, tramite l’applicazione form.agid.gov.it, una dichiarazione di accessibilità per ciascuno dei loro i siti web - CAP1.PA.LA11
- Entro dicembre 2020 - Le PAC coinvolte nell’erogazione delle informazioni, previste dall’allegato 1 del Regolamento europeo 2018/1724 sul Single Digital Gateway, pubblicano le informazioni di propria competenza - CAP1.PA.LA12
- Entro marzo 2021 - Le PA devono pubblicare gli obiettivi di accessibilità sul proprio sito - CAP1.PA.LA13
- Da aprile 2021 - Le PA comunicano ad AGID, tramite apposito form online, l’uso dei modelli per lo sviluppo web per i propri siti istituzionali - CAP1.PA.LA14
- Entro giugno 2021 - Le PA devono pubblicare, entro il 23 giugno 2021, la dichiarazione di accessibilità per le APP mobili, tramite l’applicazione form.agid.gov.it - CAP1.PA.LA15
- Entro marzo 2022 - Le PA devono pubblicare gli obiettivi di accessibilità sul proprio sito - CAP1.PA.LA16
I servizi pubblici digitali nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025¶
Nell’elaborazione complessiva, il capitolo tiene conto delle tre sfide della Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025, in particolare:
- per “La prima sfida: una Società digitale”, attraverso l’individuazione di azioni di promozione di modelli virtuosi e di creazione di nuovi servizi digitali, o di miglioramento dell’efficienza e della trasparenza nei servizi esistenti, che aiutino cittadini e imprese ad accedere on line ai servizi;
- per “La seconda sfida: un paese innovativo”, attraverso la collaborazione con le diverse realtà locali, regionali, nazionali e internazionali;
- per “La terza sfida: Sviluppo inclusivo e sostenibile”, attraverso la semplificazione dei servizi e il conseguente rafforzamento delle capacità digitali dei cittadini.
Inoltre, le roadmap definite per il miglioramento di siti e servizi sono in linea con l’azione “A05_Ristrutturazione digitale”. Allo stesso tempo, il modello di riuso, di design e di cloud enablement fa da base allo sviluppo dei servizi in modalità open afferenti all’azione “A06_Open innovation nella Pubblica Amministrazione”.
CAPITOLO 2. Dati¶
La valorizzazione del patrimonio informativo pubblico è un obiettivo strategico per la pubblica amministrazione, soprattutto per affrontare efficacemente le nuove sfide dell’economia dei dati (data economy), supportare la costruzione del mercato unico europeo per i dati definito dalla Strategia europea in materia di dati, garantire la creazione di servizi digitali a valore aggiunto per cittadini, imprese e, in generale, tutti i portatori di interesse e fornire ai policy maker strumenti data-driven da utilizzare nei processi decisionali.
A tal fine, è necessario ridefinire una nuova data governance coerente con la Strategia europea e con il quadro delineato dalla nuova Direttiva europea sull’apertura dei dati e il riutilizzo dell’informazione del settore pubblico. È quindi opportuno individuare quanto prima le principali problematiche e sfide che l’attuale data governance del patrimonio informativo pubblico pone per delineare le motivazioni e gli obiettivi di una Strategia nazionale dati, anche in condivisione con i portatori di interesse pubblici e privati.
In linea con i principi enunciati anche con il precedente Piano, è ora necessario dare continuità alle azioni avviate e fare un ulteriore passo in avanti per assicurare maggiore efficacia all’attività amministrativa in tutti i processi che coinvolgono l’utilizzo dei dati: sia con riferimento alla condivisione dei dati tra pubbliche amministrazioni per finalità istituzionali, sia con riferimento al riutilizzo dei dati, per finalità commerciali e non, secondo il paradigma degli open data.
Un asset fondamentale tra i dati gestiti dalle pubbliche amministrazione è rappresentato dalle banche dati di interesse nazionali (art. 60 del CAD), la nuova data governance deve favorire l’accesso alle stesse per agevolare la constatazione degli stati relative alle persone fisiche e alle persone giuridich
Contesto normativo e strategico¶
In materia di dati esistono una serie di riferimenti normativi e strategici a cui le amministrazioni devono attenersi. Di seguito un elenco delle principali fonti.
Riferimenti normativi italiani:
- Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 - Codice in materia di protezione dei dati personali
- Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 - Codice dell’amministrazione digitale (in breve CAD)
- Decreto legislativo 24 gennaio 2006, n.36 - Attuazione della direttiva 2003/98/CE relativa al riutilizzo di documenti nel settore pubblico
- Decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 32 - Attuazione della direttiva 2007/2/CE, che istituisce un’infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità europea (INSPIRE)
- Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 - Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni (Decreto trasparenza)
- Decreto legislativo 18 maggio 2015, n.102 - Attuazione della direttiva 2013/37/UE relativa al riutilizzo di documenti nel settore pubblico
- Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 10 novembre 2011 - Regole tecniche per la definizione del contenuto del Repertorio nazionale dei dati territoriali, nonché delle modalità di prima costituzione e di aggiornamento dello stesso
- Linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico
- Linee guida per i cataloghi dati
- Linee guida per l’implementazione della specifica GeoDCAT-AP
- Manuale RNDT - Guide operative per la compilazione dei metadati RNDT
Riferimenti normativi europei:
- Regolamento (CE) 2008/1205 del 3 dicembre 2008 recante attuazione della direttiva 2007/2/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i metadati
- Regolamento (UE) 2010/1089 del 23 novembre 2010 recante attuazione della direttiva 2007/2/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’interoperabilità dei set di dati territoriali e dei servizi di dati territoriali
- Regolamento (UE) 2016/679 del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali (in breve GDPR)
- Direttiva (UE) 2019/1024 del 20 giugno 2019 relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico
- Decisione (UE) 2019/1372 del 19 agosto 2019 recante attuazione della direttiva 2007/2/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il monitoraggio e la comunicazione
- Comunicazione della Commissione 2014/C 240/01 del 24 luglio 2014 - Orientamenti sulle licenze standard raccomandate, i dataset e la tariffazione del riutilizzo dei documenti
- Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni COM(2020) del 19 febbraio 2020 – Una strategia europea per i dati
Obiettivi e risultati attesi¶
OB.2.1 - Favorire la condivisione e il riutilizzo dei dati tra le PA e il riutilizzo da parte di cittadini e imprese
- R.A.2.1a - Aumento del numero di basi dati di interesse nazionale
che espongono API coerenti con il modello di interoperabilità e con i
modelli di riferimento di dati nazionali ed europei
- Target 2020 - Baseline: numero di servizi esposti mediante API dalle basi dati di interesse nazionale, coerentemente con il modello di interoperabilità e con i modelli di riferimento di dati nazionali ed europei.
- Target 2021 - Aumento del 25% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Aumento del 40% rispetto alla baseline.
- R.A.2.1b - Aumento del numero di dataset aperti di tipo dinamico in coerenza con quanto previsto dalla Direttiva (UE)
2019/1024 ,
relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico
- Target 2020 - Baseline: costruzione dell’indicatore e misurazione.
- Target 2021 - Incremento del 5% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Incremento del 10% rispetto alla baseline.
- R.A.2.1c - Aumento del numero di dataset resi disponibili attraverso i servizi di dati territoriali di cui alla Direttiva
2007/2/EC (INSPIRE)
- Target 2020 - Baseline: definizione indicatore e misurazione in conformità alle regole di monitoraggio INSPIRE.
- Target 2021 - Aumento del 20% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Aumento del 40% rispetto alla baseline.
OB.2.2 - Aumentare la qualità dei dati e dei metadati
- R.A.2.2a - Aumento del numero di dataset con metadati di
qualità conformi agli standard di riferimento europei e dei cataloghi
nazionali (dati.gov.it, geodati.gov.it)
- Target 2020 - Baseline: costruzione dell’indicatore e definizione del target.
- Target 2021 - Aumento del 20% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Aumento del 40% rispetto alla baseline.
- R.A.2.2b - Aumento del numero di dataset aperti conformi ad un sottoinsieme di caratteristiche di qualità derivate dallo standard ISO/IEC 25012
- Target 2020 - Baseline: individuazione di dataset di interesse e caratteristiche di qualità.
- Target 2021 - Incremento del 5% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Incremento del 10% rispetto alla baseline.
OB.2.3 - Aumentare la consapevolezza sulle politiche di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e su una moderna economia dei dati
- R.A.2.3a - Aumento di azioni coordinate tra le pubbliche
amministrazioni coerenti con la Strategia nazionale dati
- Target 2020 - n.d.
- Target 2021 - n.d.
- Target 2022 - Almeno due iniziative coordinate di implementazione del piano operativo.
- R.A.2.3b - Aumento del numero di dataset che adottano un’unica
licenza aperta identificata a livello nazionale
- Target 2020 - Baseline: individuazione della licenza aperta di riferimento nazionale e rilevazione del numero di dataset che già la adottano.
- Target 2021 - Aumento del 30% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Aumento del 60% rispetto alla baseline.
Cosa devono fare AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e titolari della banche dati di interesse nazionale¶
OB.2.1 - Favorire la condivisione e il riutilizzo dei dati tra le PA e il riutilizzo da parte di cittadini e imprese
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020 - Identificazione della baseline delle basi di dati di interesse nazionale - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA01
- Dicembre 2020 - Costruzione dell’indicatore per i dataset di tipo dinamico e definizione delle modalità di misurazione - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA02
- Dicembre 2020 - Identificazione dei dataset per il monitoraggio INSPIRE con la definizione del relativo target - (AGID) - CAP2.LA03
- Dicembre 2021 - Avvio dell’adeguamento al modello di interoperabilità e ai modelli di riferimento di dati nazionali ed europei delle basi di dati di interesse nazionale e documentazione nel relativo catalogo delle API - (Titolari delle banche dati di interesse nazionale) - CAP2.LA04
- Dicembre 2022 - Prosecuzione dell’adeguamento al modello di interoperabilità e ai modelli di riferimento di dati nazionali ed europei delle basi di dati di interesse nazionale, individuate come da target e documentazione nel relativo catalogo delle API - (Titolari delle banche dati di interesse nazionale) - CAP2.LA05
OB.2.2 - Aumentare la qualità dei dati e dei metadati
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020 - Aggiornamento degli standard di riferimento dei cataloghi nazionali - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA06
- Dicembre 2020 - Definizione degli indicatori per i risultati attesi, delle modalità di monitoraggio e delle relative baseline - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA07
- Gennaio 2021 - Aggiornamento delle linee guida sulla valorizzazione patrimonio informativo pubblico – (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA08
- Gennaio 2021 - Avvio, insieme alla PA, del processo continuo di identificazione e definizione dei modelli semantici standard condivisi per i dataset di interesse aperti - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA09
OB.2.3 - Aumentare la consapevolezza sulle politiche di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e su una moderna economia dei dati
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020 - Costituzione di un gruppo di lavoro multidisciplinare (in ambito PA, accademico, della ricerca e privato) finalizzato: alla redazione di un Libro Verde che enuclei le principali problematiche/sfide poste dall’attuale data governance del patrimonio informativo pubblico e alla stesura della Strategia nazionale dati - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA10
- Dicembre 2020 - Identificazione e adozione della licenza aperta di riferimento nazionale - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA11
- Gennaio 2021 - Definizione di iniziative di formazione e di sensibilizzazione rivolte ai Responsabili della Trasformazione Digitale e al personale delle amministrazioni sui temi relativi alle politiche di gestione del dato (qualità, processi, riutilizzo, licenza, formati) in raccordo con le iniziative sul tema delle competenze digitali - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA12
- Luglio 2021 - Pubblicazione del Libro verde a seguito di consultazione pubblica e avvio della definizione di una Strategia nazionale dati - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA13
- Dicembre 2021 - Pubblicazione della Strategia nazionale dati - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA14
- Giugno 2022 - Pubblicazione di un piano operativo di implementazione della Strategia nazionale dati - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP2.LA15
Cosa devono fare le PA¶
OB.2.1 - Favorire la condivisione e il riutilizzo dei dati tra le PA e il riutilizzo da parte di cittadini e imprese
- Da gennaio 2021 - Le PA individuano i dataset di tipo dinamico da rendere disponibili in open data coerenti con il modello di interoperabilità e con i modelli di riferimento di dati nazionali ed europei - CAP2.PA.LA01
- Da gennaio 2021 - Le PA rendono disponibili i dati territoriali attraverso i servizi di cui alla Direttiva 2007/2/EC (INSPIRE) - CAP2.PA.LA02
- Da febbraio 2021 - Le PA avviano le procedure di apertura dei dati di tipo dinamico individuati di cui sono titolari in conformità alla Direttiva (UE) 2019/1024; stimolano, anche nella predisposizione di gare d’appalto, i gestori di servizi pubblici da loro controllati per l’apertura dei dati dinamici (es. i dati sulla mobilità in possesso dell’azienda partecipata locale), e agevolano la documentazione degli stessi nei cataloghi nazionali di riferimento (dati, geodati e API) - CAP2.PA.LA03
- Da gennaio 2022 - Le PA avviano l’adeguamento dei sistemi che si interfacciano alle banche dati di interesse nazionale secondo le linee guida del modello di interoperabilità - CAP2.PA.LA04
- Entro dicembre 2022 - Le PA documentano le API coerenti con il modello di interoperabilità nei relativi cataloghi di riferimento nazionali - CAP2.PA.LA05
OB.2.2 - Aumentare la qualità dei dati e dei metadati
- Da gennaio 2021 - Le PA uniformano i propri sistemi di metadati relativi ai dati geografici alle specifiche nazionali e documentano i propri dataset nel catalogo nazionale geodati.gov.it - CAP2.PA.LA06
- Da gennaio 2021 - Le PA uniformano i propri sistemi di metadati relativi ai dati non geografici alle specifiche nazionali e documentano i propri dataset nel catalogo nazionale dati.gov.it - CAP2.PA.LA07
- Da gennaio 2021 - Le PA forniscono indicazioni sul livello di qualità dei dati per le caratteristiche individuate e pubblicano i relativi metadati (per esempio indicando la conformità ai modelli dati standard nazionali ed europei) - CAP2.PA.LA08
OB.2.3 - Aumentare la consapevolezza sulle politiche di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e su una moderna economia dei dati
- Da gennaio 2021 - Le PA adottano la licenza aperta di riferimento nazionale, documentandola esplicitamente come metadato - CAP2.PA.LA09
- Da gennaio 2021 - Le PA definiscono al proprio interno una “squadra per i dati” (data team) ovvero identificano tutte le figure, come raccomandato dalle Linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, che possano contribuire alla diffusione della cultura del dato e al recepimento della Strategia nazionale dati su tutto il territorio - CAP2.PA.LA10
- Da gennaio 2021 - Le PA partecipano a interventi di formazione e sensibilizzazione sulle politiche open data - CAP2.PA.LA11
- Da luglio 2021 - Le PA partecipano, insieme ad AGID e al Dipartimento per la Trasformazione Digitale, alla definizione di metodologie per monitorare il riutilizzo dei dati aperti sulla base di quanto previsto nella norma di recepimento della Direttiva sui dati aperti ((UE) 2019/1024) - CAP2.PA.LA12
- Da marzo 2022 - Le PA pilota avviano progetti di implementazione della Strategia nazionale dati - CAP2.PA.LA13
La valorizzazione del patrimonio informativo pubblico nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025¶
Il tema dei dati è trasversale ai vari obiettivi presentati nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025. Nell’elaborazione complessiva, il capitolo tiene conto, in particolare:
- della “Prima Sfida: una società digitale” con particolare riferimento all’obiettivo 3 della stessa;
- della “Seconda sfida: un paese innovativo”.
Più nel dettaglio Il patrimonio informativo pubblico e l’utilizzo e condivisione dei dati da parte delle amministrazioni e dei privati è valorizzato e incentivato ed è in linea con l’azione “A09_Dati per le città del futuro”.
CAPITOLO 3. Piattaforme¶
Il Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2020-2022, coerentemente con quanto previsto dal Modello strategico di riferimento precedentemente descritto, riprende il concetto di piattaforme della Pubblica Amministrazione: piattaforme tecnologiche che offrono funzionalità fondamentali, trasversali, abilitanti e riusabili nella digitalizzazione dei processi e dei servizi della PA.
Le Piattaforme attraverso i loro strumenti consentono di ridurre il carico di lavoro delle pubbliche amministrazioni, sollevandole dalla necessità di dover realizzare ex novo funzionalità, riducendo i tempi e i costi di attuazione dei servizi, garantendo maggiore sicurezza informatica ed alleggerendo la gestione dei servizi della pubblica amministrazione. Si tratta quindi di piattaforme tecnologiche che nascono per supportare la razionalizzazione dei processi di back-office della PA, al fine di migliorare l’efficienza e generare risparmi economici, per favorire la semplificazione e la riduzione degli oneri amministrativi a carico di imprese, professionisti e cittadini, nonché per stimolare la creazione di nuovi servizi digitali.
Le piattaforme favoriscono la realizzazione di processi distribuiti e la standardizzazione dei flussi di dati tra amministrazioni.
Infine, il concetto di piattaforma cui fa riferimento il Piano triennale comprende non solo piattaforme abilitanti a livello nazionale e di aggregazione territoriale, ma anche piattaforme che possono essere utili per più tipologie di amministrazioni o piattaforme che raccolgono e riconciliano i servizi delle amministrazioni, sui diversi livelli di competenza. È il caso, ad esempio, delle piattaforme di intermediazione tecnologica sui pagamenti disponibili sui territori regionali che si raccordano con il nodo nazionale pagoPA.
Il Piano 2020-2022 promuove l’avvio di nuove piattaforme che consentono di razionalizzare i servizi per le amministrazioni ed i cittadini, quali:
- CUP integrati: una piattaforma per l’integrazione e l’interoperabilità delle soluzioni di CUP regionali e interaziendali esistenti, che consentirà ai cittadini di accedere più facilmente alle cure grazie alla possibilità di conoscere i tempi di attesa e di poter prenotare in tutte le strutture a livello nazionale.
- Piattaforma IO: la piattaforma che permette ai cittadini, attraverso un’unica App, di interagire facilmente con diverse Pubbliche Amministrazioni, locali o nazionali, raccogliendo servizi, comunicazioni, pagamenti e documenti.
- INAD: la piattaforma che gestisce l’Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche e degli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi professionali o nel Registro Imprese, che assicura l’attuazione della Linea guida sul domicilio digitale del cittadino.
- Piattaforma del Sistema Museale Nazionale: la piattaforma che consentirà di collegare in rete tutti i musei italiani e di offrire informazioni e servizi sia per cittadini e turisti che per gli operatori del Sistema Museale Nazionale.
- Piattaforma digitale nazionale dati (PDND): la piattaforma che permette di valorizzare il patrimonio informativo pubblico attraverso l’introduzione di tecniche moderne di analisi di grandi quantità di dati (BigData).
Il Piano prosegue inoltre nel percorso di evoluzione delle piattaforme esistenti (es. SPID, pagoPA, ANPR, CIE, FSE, NoiPA ecc.) e individua una serie di azioni volte a promuovere i processi di adozione, ad aggiungere nuove funzionalità e ad adeguare costantemente la tecnologia utilizzata e i livelli di sicurezza.
Le linee di azione definite nella precedente edizione del Piano triennale restano valide fino al loro compimento; con la presente edizione si intendono identificare nuove opportunità ed aree di intervento.
Ognuna delle piattaforme di seguito indicate è caratterizzata dalla presenza di uno o più owner a livello nazionale o regionale e di diversi soggetti di riferimento che ne curano lo sviluppo, l’evoluzione e la gestione.
Contesto normativo e strategico¶
In materia di Piattaforme esistono una serie di riferimenti, normativi o di indirizzo, cui le Amministrazioni devono attenersi. Di seguito si riporta un elenco delle principali fonti, generali o specifiche della singola piattaforma citata nel capitolo:
Generali:
- Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 - Codice dell’amministrazione digitale (CAD), artt. 5, 50-ter, 62, 64, 64bis
- Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 - Codice in materia di protezione dei dati personali
Riferimenti normativi europei:
- Regolamento (UE) n. 910/2014 del 23 luglio 2014 in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno (eIDAS)
- Regolamento (UE) 2016/679 del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali (GDPR)
Fascicolo Sanitario Elettronico:
- Legge 11 dicembre 2016, n. 232 - Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019.
- Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 - Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 settembre 2015, n. 178 - Regolamento in materia di fascicolo sanitario elettronico
- Decreto 23 dicembre 2019 “Utilizzo del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale - Fascicolo sanitario elettronico” (GU n.13 del 17-1-2020) (Piano di digitalizzazione dei dati e documenti sanitari)
Cup:
NoiPA:
- Legge 27 dicembre 2006, n. 296 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007) art. 1 commi 446 e 447
- Legge 23 dicembre 2009, n. 191 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010) art. 2, comma 197
- Legge 19 giugno 2019, n. 56 - Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo
- Decreto Legge 06 luglio 2011, n. 98 - Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria, art. 11, comma 9, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e s.m.
- Decreto Ministeriale del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 31 ottobre 2002 - Modifiche delle norme sull’articolazione organizzativa del Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione del Ministero dell’Economia e delle Finanze
- Decreto Ministeriale del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 6 luglio 2012 - Contenuti e modalità di attivazione dei servizi in materia stipendiale erogati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze
Progetti di riferimento finanziati:
SPID:
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 ottobre 2014 in materia recante la Definizione delle caratteristiche del sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini e imprese (SPID), nonché” dei tempi e delle modalità di adozione del sistema SPID da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese.
- Regolamento AgID recante le regole tecniche dello SPID
- Regolamento AgID recante le modalità attuative dello SPID
- Schema di convenzione per l’ingresso delle PA nello SPID
CIE:
- Legge 15 maggio 1997, n. 127- Misure urgenti per lo snellimento dell’attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo
- Decreto Legge 31 gennaio 2005, n. 7 - Disposizioni urgenti per l’università e la ricerca, per i beni e le attività culturali, per il completamento di grandi opere strategiche, per la mobilità dei pubblici dipendenti, (e per semplificare gli adempimenti relativi a imposte di bollo e tasse di concessione, nonché altre misure urgenti)
- Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 - Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa
- Decreto Ministeriale del Ministro dell’Interno 23 dicembre 2015 - Modalità tecniche di emissione della Carta d’identità elettronica
ANPR:
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 agosto 2013, n.109 - Regolamento recante disposizioni per la prima attuazione dell’articolo 62 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, come modificato dall’articolo 2, comma 1, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, che istituisce l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR)
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 novembre 2014, n. 194 - Regolamento recante modalità” di attuazione e di funzionamento dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) e di definizione del piano per il graduale subentro dell’ANPR alle anagrafi della popolazione residente
- Decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223 - Approvazione del nuovo regolamento anagrafico della popolazione residente
pagoPA:
- Decreto Legislativo 13 dicembre 2017, n. 217 - Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179, concernente modifiche ed integrazioni al Codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ai sensi dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche
- Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 - Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese
- Decreto Legge 14 dicembre 2018, n. 135 - Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione
- Linee Guida per l’Effettuazione dei Pagamenti Elettronici a favore delle Pubbliche Amministrazioni e dei Gestori di Pubblici Servizi (G.U. n. 153 del 03/07/2018)
SIOPE+:
Piattaforma del Sistema Museale Nazionale:
- Piano triennale per la digitalizzazione e l’innovazione dei musei 2019
- Decreto Ministeriale del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo 21 febbraio 2018, n. 113 - Adozione del livelli minimi uniformi di qualità per i musei e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica e attivazione del sistema museale nazionale
- Decreto della DG Musei del 20 giugno 2018: Prime modalità di organizzazione del Sistema Museale Nazionale
PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati):
- Legge 11 febbraio 2019, n. 12 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione
- Decreto Legge 14 dicembre 2018, n. 135 - Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione
IO:
- D.L. 14 Dicembre 2018, n. 135, convertito con modificazioni dalla Legge n. 12/2019
Obiettivi e risultati attesi¶
OB.3.1 - Favorire l’evoluzione delle piattaforme esistenti per migliorare i servizi offerti a cittadini ed imprese semplificando l’azione amministrativa
- R.A.3.1a - Incremento del livello di alimentazione e
digitalizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico con i documenti
sanitari da parte delle strutture sanitarie territoriali
(ASL/AO/IRCCS)
- Target 2020 - Baseline: numero di documenti digitalizzati confluiti nel FSE (referti di medicina di laboratorio e ricette).
- Target 2021 - Aumento del 10% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Aumento del 20% rispetto alla baseline.
- R.A.3.1b - Incremento del numero di prestazioni prenotate online
rispetto al canale fisico attraverso CUP online regionali integrati
- Target 2020 - Baseline: Percentuale di prenotazioni effettuate online rispetto al totale.
- Target 2021 - Aumento del 10% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Aumento del 20% rispetto alla baseline.
- R.A.3.1c – Incremento del numero di Amministrazioni servite in
NoiPA ed estensione del numero di servizi offerti dalla piattaforma
(fiscale, previdenziale ecc.) utilizzati
- Target 2020 - Baseline: 82 Amministrazioni attualmente servite.
- Target 2021 - Incremento di 10 nuove Amministrazioni, di cui 4 per il settore Sanità e 6 per il settore Enti Locali ed estensione nel numero di servizi su 5 amministrazioni servite.
- Target 2022 - Incremento di 90 nuove Amministrazioni, di cui 36 per il settore Sanità e 54 per il settore Enti Locali ed estensione del numero di servizi su 25 amministrazioni servite.
OB.3.2 - Aumentare il grado di adozione ed utilizzo delle piattaforme abilitanti esistenti da parte delle pubbliche amministrazioni
- R.A.3.2a - Incremento dell’adozione e dell’utilizzo dell’identità
digitale (SPID e CIE ) da parte delle pubbliche amministrazioni
- Target 2020 - Baseline: +30% del numero di autenticazioni fatte con SPID e CIE ai servizi online della PA rispetto ai dati del 2019.
- Target 2021 - Incremento del numero di autenticazioni del 50% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - incremento del numero di autenticazioni del 100% rispetto alla baseline.
- R.A.3.2b - Incremento del numero di comuni subentrati in ANPR
- Target 2020 - Baseline: 85% dei comuni subentrati in ANPR.
- Target 2021 - 100% dei comuni subentrati in ANPR.
- R.A.3.2c - Incremento del livello di utilizzo di pagoPA
- Target 2020 - Baseline: Numero di amministrazioni che utilizzano pagoPA.
- Target 2021 - Aumento del 20% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Aumento del 30% rispetto alla baseline.
- R.A.3.2d - Incremento del numero di Amministrazioni la cui spesa è
consultabile on-line attraverso SIOPE+
- Target 2020 - Baseline: Numero amministrazioni delle quali è possibile consultare la spesa on-line attraverso SIOPE+.
- Target 2021 - Aumento del 10% rispetto alla baseline, attraverso il collegamento delle istituzioni scolastiche statali.
- Target 2022 - Aumento del 20% rispetto alla baseline.
OB.3.3 - Incrementare e razionalizzare il numero di piattaforme per le amministrazioni al fine di semplificare i servizi ai cittadini
- R.A.3.3a – Aumentare il grado di adozione della Piattaforma IO
(l’App dei servizi pubblici)
- Target 2020 - Baseline: numero di amministrazioni aderenti alla Piattaforma IO con almeno un servizio.
- Target 2021 - Il 50% delle Regioni e il 10% dei Comuni aderenti espongono i propri servizi su IO.
- Target 2022 - Il 100% delle Regioni e il 30% dei Comuni aderenti espongono i propri servizi su IO.
- R.A.3.3b – Realizzazione della Piattaforma Indice nazionale dei
domicili digitali delle persone fisiche e degli altri enti di diritto
privato non tenuti all’iscrizione in albi professionali o nel
Registro Imprese (INAD)
- Target 2020 - n.d.
- Target 2021 - Baseline individuata nelle PA che necessitano di interagire tramite API (includendo almeno i Ministeri interessati, gli Enti nazionali di previdenza e assistenza sociale, Agenzie Fiscali, Regioni, grandi comuni e aree metropolitane).
- Target 2022 - Aumento del 40% rispetto alla baseline.
- R.A.3.3c - Pubblicazione della Piattaforma del Sistema Museale
Nazionale e accreditamento dei musei al Sistema Museale Nazionale
(SMN)
- Target 2020 - Baseline: Numero di musei accreditati al SMN (statali e non statali).
- Target 2021 - 30% dei musei da accreditare.
- Target 2022 - 70% dei musei da accreditare.
Cosa devono fare AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e altri soggetti istituzionali¶
OB.3.1 – Favorire l’evoluzione delle piattaforme esistenti
Sanità - Fascicolo Sanitario Elettronico: le strutture sanitarie, in raccordo con le Regioni di riferimento, devono alimentare il FSE con documenti nei formati standard e pubblicati sul sito del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Settembre 2020 - Revisione della normativa in materia di FSE per integrare il fascicolo con tutti i dati e documenti prodotti in ambito sanitario - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze in collaborazione con Regioni e Province Autonome) - CAP3.LA01
- Ottobre 2020 - Aggiornamento delle specifiche di interoperabilità per adeguare le piattaforme sanitarie regionali e nazionale secondo i modelli definiti nell’ambito dei gruppi di lavoro - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Regioni e Province Autonome) - CAP3.LA02
- Dicembre 2020 - Standardizzazione del modello di gestione e conservazione dei dati e documenti sanitari del FSE - (AGID) - CAP3.LA03
- Dicembre 2020 - Adeguamento della piattaforma nazionale FSE-INI per l’interoperabilità sulla base delle nuove specifiche di interoperabilità - (Ministero dell’Economia e delle Finanze) - CAP3.LA04
- Dicembre 2022 - Raccolta ragionata delle guide implementative dei dati e documenti sanitari prodotte da parte degli specifici gruppi di lavoro regionali - (AGID in collaborazione con Regioni e Province Autonome) - CAP3.LA05
- Dicembre 2022 - Verifica e valutazione dello stato di implementazione delle attività di sviluppo del FSE - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Regioni e Province Autonome) - CAP3.LA06
Sanità - CUP integrati: l’attività è finalizzata all’integrazione delle soluzioni di CUP di ciascuna regione anche in vista di una futura interoperabilità interregionale. Per raggiungere tale scopo è necessario mappare e analizzare le piattaforme CUP esistenti a livello regionale, studiare i flussi di dati, così da poter identificare la soluzione di interoperabilità di riferimento e favorire un più semplice accesso alle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Ottobre 2020 - Avvio della mappatura e analisi delle soluzioni di CUP regionali e interaziendali - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Regioni e Province Autonome) - CAP3.LA07
- Dicembre 2021 - Collegamento al sistema CUP interaziendale o regionale da parte degli erogatori pubblici e privati accreditati - (Regioni e Province Autonome) - CAP3.LA08
- Dicembre 2021 - Realizzazione di almeno 4 canali digitali (tra cui APP per mobile, web, applicativi per farmacie, totem in strutture, applicativi per MMG/PLS) per effettuare prenotazioni digitali del SSN - (Regioni e Province Autonome) - CAP3.LA09
- Luglio 2022 - Definizione della soluzione di interoperabilità e delle specifiche tecniche per favorire l’integrazione delle soluzioni di CUP regionali e interaziendali - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Regioni e Province Autonome) - CAP3.LA10
- Dicembre 2022 - Realizzazione e messa in esercizio della piattaforma di interoperabilità dei CUP regionali e interaziendali per almeno un paio di prestazioni (adozione progressiva) per favorire l’accesso alle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini in mobilità - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale, AGID, Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Regioni e Province Autonome) - CAP3.LA11
Organizzazione della PA - NoiPA: integrazione della piattaforma NoiPA per la gestione stipendiale degli operatori sanitari e degli enti locali, per favorire l’adesione di nuove Amministrazioni ed estendere il numero di servizi alle Amministrazioni già servite.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Ottobre 2020 - Avvio della definizione di una proposta di Modello di erogazione dei servizi, inclusi quelli aggiuntivi, anche attraverso la sottoscrizione di accordi con partner istituzionali, quali Anci, Conferenza Stato Regioni, e partner tecnologici locali - (Ministero dell’Economia e delle Finanze-Dipartimento Affari Generali (MEF-DAG d’ora in avanti), Dipartimento per la Trasformazione Digitale e AGID) - CAP3.LA12
- Dicembre 2020 - Predisposizione e pubblicazione del template per la richiesta di adesione e avvio di una raccolta strutturata delle informazioni necessarie alla customizzazione dei servizi sulle Amministrazioni interessate ad attivare i servizi NoiPA, con focus particolare sul settore sanitario e sugli enti locali - (MEF-DAG e AGID) - CAP3.LA13
- Gennaio 2021 - Avvio delle attività di consolidamento e diffusione del Modello di erogazione dei servizi definito - (MEF-DAG e Dipartimento della Funzione Pubblica) - CAP3.LA14
- Giugno 2021 - Definizione di un Modello di supporto (comprensivo di best practice di riferimento, soluzioni contrattuali, eventuali soluzioni di finanziamento ecc.) per l’adesione a NoiPA e la migrazione dei dati dai propri sistemi - (MEF-DAG, Consip e Agenzia della Coesione Territoriale) - CAP3.LA15
- Dicembre 2021 - Avvio di attività di comunicazione e formazione sui servizi offerti da NoiPA per le amministrazioni, partendo dal settore sanitario e dagli enti locali (MEF-DAG, AGID) - CAP3.LA16
Organizzazione della PA - IndicePA: revisione completa della piattaforma IndicePA e interventi per il controllo della qualità dei dati gestiti.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Settembre 2020 - Realizzazione di un cruscotto per il monitoraggio della qualità dei dati presenti in IPA. La validazione delle informazioni seguirà i seguenti criteri: sintassi, obbligatorietà, relazioni fra dati , congruenza con fonti esterne e univocità - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP3.LA17
- Agosto 2021 - Progettazione e realizzazione della nuova architettura tecnologica e applicativa dell’IPA basata sul paradigma dell’erogazione a microservizi e sulla ridefinizione delle interfacce grafiche, aderenti alle “Linee guida di design per i servizi digitali della Pubblica Amministrazione” dell’Agenzia per l’Italia Digitale - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP3.LA18
OB.3.2 – Aumentare il grado di adozione e utilizzo delle piattaforme abilitanti esistenti da parte delle pubbliche amministrazioni
SPID: per incrementare l’utilizzo della piattaforma SPID e favorire la dismissione delle credenziali proprietarie delle amministrazioni, si intende utilizzare un approccio iterativo che consenta di identificare delle amministrazioni target (amministrazioni di rilevanza nazionale in grado di garantire il maggior livello di adozione ed utilizzo della piattaforma) sulle quali avviare azioni di supporto ed accompagnamento mirate.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020 - Pubblicazione di un applicativo online (sistema di onboarding) per facilitare l’accesso al sistema SPID - (AGID) - CAP3.LA19
- Marzo 2021 - Avvio di azioni di accompagnamento per favorire l’adozione e l’utilizzo di SPID su alcune pubbliche amministrazioni target di rilevanza nazionale e regionale - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP3.LA20
- Dicembre 2022 - Messa a disposizione di un servizio di assistenza e supporto dedicato ai fornitori di servizi che vogliono entrare in SPID - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP3.LA21
- Dicembre 2022 - Verifica delle azioni di supporto e accompagnamento mirate dell’avanzamento degli obiettivi identificati per le PA target - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP3.LA22
CIE: favorire l’adozione del login con “Entra con CIE” da parte delle amministrazioni.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020 - Avvio di un tavolo di lavoro per agevolare ed incrementare l’integrazione della CIE come strumento di autenticazione per i servizi online – (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato) - CAP3.LA23
ANPR: Ai fini della semplificazione, attraverso la stipula di Accordi quadro (anche detti accordi di fruizione) tra il Ministero dell’Interno e le PA e i gestori di pubblici servizi richiedenti, verrà assicurato l’accesso, tramite API, ai dati presenti in ANPR necessari all’espletamento delle funzioni istituzionali dei richiedenti. A tal fine il Ministero dell’Interno nel 2020 realizza una piattaforma per la stipula degli Accordi quadro che pubbliche amministrazioni e gestori di pubblici servizi potranno sottoscrivere, per accedere ai dati presenti in ANPR.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2021 - Attività di comunicazione e sensibilizzazione per Comuni non subentrati (Ministero dell’Interno) - CAP3.LA24
- Dicembre 2022 - Attività di supporto tecnico ed organizzativo per i Comuni subentrati - (Ministero dell’Interno) - CAP3.LA25
pagoPA: incrementare l’adozione di pagoPA da parte delle PA.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020: Attività di sensibilizzazione delle amministrazioni, attraverso il coinvolgimento delle Regioni e delle Province Autonome, partendo da quelle che svolgono funzioni di intermediario tecnologico, per favorire l’aumento del numero di adesioni e di transazioni sul sistema - (PagoPA S.p.A.) - CAP3.LA26
SIOPE+: per favorire l’adozione del SIOPE+ da parte della PA occorre agevolare il passaggio di tutte le pubbliche amministrazioni all’utilizzo integrato del mandato informatico secondo lo standard OPI definito dall’AGID per ordinare incassi e pagamenti.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Ottobre 2020 - Aggiornamento dello standard OPI per arricchire il flusso informativo tra PA e banca tesoriera/cassiera - (AGID) - CAP3.LA27
- Dicembre 2020 - Avvio dell’adesione al SIOPE+ delle istituzioni scolastiche - (AGID - Provincia Autonoma di Trento) - CAP3.LA28
- Marzo 2021 - Verifica assenza criticità utilizzo da parte delle istituzioni scolastiche della versione dello standard OPI in esercizio - (MEF-RGS, Ministero dell’Istruzione, Banca d’Italia) - CAP3.LA29
- Luglio 2021 - Avvio dell’adesione al SIOPE+ da parte delle istituzioni scolastiche statali su tutto il territorio nazionale con il coordinamento del Ministero dell’Istruzione - (Ministero dell’Istruzione) - CAP3.LA30
- Marzo 2022 - Definizione ed emissione di una versione evolutiva dello standard OPI - (AGID) - CAP3.LA31
- Luglio 2022 - Analisi tipologie di pubbliche amministrazioni non ancora in SIOPE+ al fine di individuare eventuali modifiche necessarie a facilitarne l’adesione - (MEF-RGS, Banca d’Italia e AGID) - CAP3.LA32
OB.3.3 - Incrementare il numero di piattaforme per le amministrazioni ed i cittadini
Piattaforma IO: rilascio della piattaforma, avvio delle operazioni per la progressiva adesione da parte delle pubbliche amministrazioni, rilascio dell’applicazione mobile in versione open beta, apertura dei servizi a cittadini-utenti.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020 - Attività di sensibilizzazione delle amministrazioni, anche attraverso il coinvolgimento delle altre amministrazioni centrali, delle Regioni e degli enti locali, per favorire l’ampliamento dell’offerta di servizi pubblici e l’aumento del numero di adesioni e di transazioni - (PagoPA S.p.A.) - CAP3.LA33
- Dicembre 2020 - Pubblicazione e promozione del portale di onboarding su IO dedicata a sviluppatori e Pubbliche Amministrazioni - (PagoPA S.p.A.) - CAP3.LA34
- Dicembre 2020 - Avvio dei servizi di notifica delle principali amministrazioni centrali (INPS, Agenzia Entrate, INAIL, Agenzia Entrate Riscossione, ACI, MIT - Direzione generale Motorizzazione, MEF DAG) disponibili su IO - (PagoPA S.p.A. in collaborazione con le amministrazioni aderenti) - CAP3.LA35
Piattaforma INAD: La Piattaforma Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche e degli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi professionali o nel Registro Imprese (INAD), in realizzazione, assicura l’attuazione della Linea guida sul domicilio digitale del cittadino.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020 - Consolidamento delle Linea Guida INAD - (AGID) - CAP3.LA36
- Marzo 2021 - Pubblicazione delle Linee Guida INAD e implementazione della piattaforma INAD, comprensiva dell’integrazione con l’App IO e delle API per l’integrazione software nei sistemi delle PA - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP3.LA37
- Aprile 2021 - Campagne di comunicazione per l’utilizzo delle funzionalità dell’INAD da parte di tutte le pubbliche amministrazioni e dei cittadini - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP3.LA38
Piattaforma del Sistema Museale Nazionale (SMN): avvio della piattaforma per le procedure di accreditamento dei musei al Sistema Museale Nazionale ai diversi livelli territoriali. Attraverso la piattaforma saranno inoltre resi disponibili servizi digitali per gli amministratori e per gli utenti dei musei italiani.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Settembre 2020 - Avvio delle procedure di accreditamento per i musei statali a valle della pubblicazione della piattaforma - (MIBACT-DG-Musei) - CAP3.LA39
- Dicembre 2020 - Pubblicazione del modulo software di collaborazione per i direttori dei musei del SMN - (MIBACT-DG-Musei) - CAP3.LA40
- Giugno 2021 - Pubblicazione del modulo software per la costruzione dei siti web dei piccoli e medi musei italiani attraverso la piattaforma - (AGID e MIBACT-DG-Musei) - CAP3.LA41
- Giugno 2021 - Avvio delle procedure di accreditamento per i musei non statali - (MIBACT-DG-Musei e Regioni e Province Autonome) - CAP3.LA42
PDND: la piattaforma consentirà alle amministrazioni di condividere, su base volontaria, i dati e di effettuare analisi al fine di supportare le amministrazioni nelle decisioni basandosi su un approccio data-driven.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020 - Rilascio della Piattaforma digitale nazionale dati (PagoPA S.p.A.) - CAP3.LA43
- Marzo 2021 - Pubblicazione tramite la piattaforma dei primi report sulle analisi dei dati dei pagamenti di pagoPA (PagoPA S.p.A.) - CAP3.LA44
Razionalizzazione delle piattaforme esistenti: Assessment e studio delle piattaforme esistenti presso PAC e Regioni, relativamente a piattaforme di semplificazione amministrativa, di e-learning e smart working, propedeutico alla progettazione di piattaforme nazionali, regionali o interregionali.
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Marzo 2021 - Assessment delle piattaforme esistenti presso le PAC e le Regioni e Province Autonome - (AGID in collaborazione con la rete degli RTD) - CAP3.LA45
- Settembre 2021 - Produzione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di una piattaforma nazionale di e-learning - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Ministero dell’Istruzione, Ministero dell’Università e della Ricerca, Dipartimento della Funzione Pubblica) - CAP3.LA46
- Settembre 2021 - Produzione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di una piattaforma nazionale per lo smart working nella PA - (AGID e Dipartimento della Funzione Pubblica) - CAP3.LA47
- Dicembre 2021 - Produzione di uno studio di fattibilità per l’integrazione di piattaforme finalizzate alla semplificazione dei procedimenti amministrativi dedicati a cittadini ed imprese, con particolare attenzione ai procedimenti previsti dal Single Digital Gateway - (AGID, Dipartimento della Funzione Pubblica, Dipartimento per le politiche europee e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP3.LA48
- Marzo 2022 - Definizione della metrica/modello di misurazione per il monitoraggio delle attività di razionalizzazione ed integrazione delle piattaforme ai diversi livelli territoriali - (AGID) - CAP3.LA59
- Dicembre 2022 - Aggiornamento dell’assessment e costruzione della baseline per il monitoraggio delle iniziative di razionalizzazione ed integrazione attraverso il modello definito - (AGID con il supporto dei RTD) - CAP3.LA50
Cosa devono fare le PA¶
Le pubbliche amministrazioni, qualora non lo avessero già fatto, devono impegnarsi ad aderire e ad utilizzare le piattaforme rese obbligatorie dalla norma (es. SPID, pagoPA, ANPR, CIE ecc.) coerentemente con i Modelli e regole per l’erogazione integrata di servizi interoperabili indicati nel successivo Capitolo 8.
Si raccomanda, inoltre, l’adesione e l’utilizzo di tutte le altre piattaforme descritte nel presente capitolo, al fine di rendere più omogenea ed efficace l’erogazione di servizi a cittadini ed imprese, di supportare la semplificazione amministrativa, ridurre le tempistiche dei procedimenti, generare risparmi economici e garantire la circolarità delle informazioni nella pubblica amministrazione.
Oltre a queste indicazioni generali si riportano a seguire, per alcune delle piattaforme descritte nei diversi obiettivi, alcune specifiche indicazioni:
OB.3.1 - Favorire l’evoluzione delle piattaforme esistenti
- Da ottobre 2020 - Le PA che intendono aderire a NoiPA esprimono manifestazione di interesse e inviano richiesta di adesione - CAP3.PA.LA01
- Entro dicembre 2020 - Regioni, Enti Locali e Strutture sanitarie elaborano piani regionali per l’adozione di pagoPA, anche attraverso il dialogo tra le realtà associative degli enti territoriali coinvolti - CAP3.PA.LA02
- Da gennaio 2021 - Le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate alimentano il FSE con dati e documenti sanitari identificati nell’ambito dei gruppi di lavoro del FSE - CAP3.PA.LA03
- Da gennaio 2021 - Le PA interessate compilano il questionario per la raccolta delle informazioni di assessment per l’adesione a NoiPA - CAP3.PA.LA04
- Entro dicembre 2021 - Le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate devono essere collegate al sistema CUP interaziendale o regionale - CAP3.PA.LA05
- Entro dicembre 2021 - Le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate devono inserire le proprie agende nel sistema CUP interaziendale o regionale - CAP3.PA.LA06
OB.3.2 - Aumentare il grado di adozione delle piattaforme abilitanti esistenti da parte delle pubbliche amministrazioni
- Da settembre 2020 - Le PA e i gestori di pubblici servizi proseguono il percorso di adesione a SPID e PagoPA e dismettono le altre modalità di autenticazione e pagamento associate ai propri servizi online - CAP3.PA.LA07
- Entro dicembre 2020 - Le PA e i gestori di pubblici servizi interessati comunicano al Dipartimento per la Trasformazione Digitale le tempistiche per l’adozione dello SPID - CAP3.PA.LA8
- Entro dicembre 2020 - Le PA e i gestori di pubblici servizi interessati definiscono un piano operativo e temporale per la cessazione del rilascio di credenziali proprietarie e per la predisposizione di un accesso SPID-only nei confronti dei cittadini dotabili di SPID - CAP3.PA.LA9
- Entro dicembre 2020 - I soggetti obbligati all’adesione alla Piattaforma pagoPA risolvono le residuali problematiche tecnico/organizzative bloccanti per l’adesione alla Piattaforma stessa e completano l’attivazione dei servizi - CAP3.PA.LA10
- Da luglio 2021 - Le istituzioni scolastiche iniziano ad aderire a SIOPE+ - CAP3.PA.LA11
- Da dicembre 2021 - Le PA e i gestori di pubblici servizi interessati cessano il rilascio di credenziali proprietarie a cittadini dotabili di SPID - CAP3.PA.LA12
- Da dicembre 2021 - Le PA e i gestori di pubblici servizi interessati adottano lo SPID by default: le nuove applicazioni devono nascere SPID-only a meno che non ci siano vincoli normativi o tecnologici, se dedicate a soggetti dotabili di SPID - CAP3.PA.LA13
- Entro dicembre 2021 - I Comuni subentrano in ANPR - CAP3.PA.LA14
- Entro dicembre 2021 - Le PA completano il passaggio alla Piattaforma pagoPA per tutti gli incassi delle PA centrali e locali - CAP3.PA.LA15
OB.3.3 - Incrementare il numero di piattaforme per le amministrazioni ed i cittadini
- Da settembre 2020 - I musei statali compilano il questionario di accreditamento al SMN - CAP3.PA.LA16
- Da gennaio 2021 - Le PA interessate partecipano al tavolo di lavoro per la definizione degli interventi normativi e tecnici finalizzati alla realizzazione della piattaforma SPID - CAP3.PA.LA17
- Da marzo 2021 - Le PA si predispongono per interagire con INAD per l’acquisizione dei domicili digitali dei soggetti in essa presenti - CAP3.PA.LA18
- Da giugno 2021 - I musei non statali compilano i questionari di accreditamento regionali - CAP3.PA.LA19
Le Piattaforme nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025¶
Il capitolo “Piattaforme” del Piano triennale è coerente con quanto descritto nelle tre sfide descritte dalla Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025, in particolare:
- per quanto riguarda il primo obiettivo di “La prima sfida: una Società digitale” sono individuate azioni per favorire la diffusione e l’utilizzo delle piattaforme abilitanti già esistenti nonché di nuove piattaforme in grado di offrire servizi digitali a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni;
- per “La seconda sfida: un paese innovativo” è prevista la collaborazione con le diverse realtà nazionali e regionali per la razionalizzazione delle piattaforme esistenti e la costruzione di nuove piattaforme abilitanti, attraverso il paradigma degli ecosistemi di innovazione;
- per quanto riguarda “La terza sfida: Sviluppo inclusivo e sostenibile” è prevista la semplificazione dell’accesso ai servizi attraverso le piattaforme abilitanti e il conseguente rafforzamento delle competenze digitali dei cittadini.
Inoltre, le roadmap definite per l’avvio di nuove piattaforme abilitanti e per l’evoluzione e la diffusione di quelle già esistenti sono in linea con le iniziative “A02_Identità digitale (reloaded)”, “A03_Un domicilio digitale per tutti” ed “A04_IO, l’App dei servizi pubblici”.
CAPITOLO 4. Infrastrutture¶
Lo sviluppo delle infrastrutture digitali è parte integrante della strategia di modernizzazione del settore pubblico poiché queste sostengono l’erogazione sia di servizi pubblici a cittadini e imprese sia di servizi essenziali per il Paese.
Tali infrastrutture devono essere affidabili, sicure, energeticamente efficienti ed economicamente sostenibili. L’evoluzione tecnologica espone, tuttavia, i sistemi a nuovi e diversi rischi, anche con riguardo alla tutela dei dati personali. L’obiettivo di garantire una maggiore efficienza dei sistemi non può essere disgiunto dall’obiettivo di garantire contestualmente un elevato livello di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi utilizzati dalla Pubblica amministrazione.
Tuttavia, come rilevato da AGID attraverso il Censimento del Patrimonio ICT della PA, molte infrastrutture della PA risultano prive dei requisiti di sicurezza e di affidabilità necessari e, inoltre, sono carenti sotto il profilo strutturale e organizzativo. Ciò espone il Paese a numerosi rischi tra cui quello di interruzione o indisponibilità dei servizi e quello di attacchi cyber con, conseguente, accesso illegittimo da parte di terzi a dati (o flussi di dati) particolarmente sensibili o perdita e alterazione degli stessi dati.
Lo scenario delineato pone l’esigenza immediata di attuare un percorso di razionalizzazione delle infrastrutture per:
- garantire la sicurezza dei servizi erogati tramite infrastrutture classificate come gruppo B, mediante la migrazione degli stessi verso data center più sicuri e verso infrastrutture e servizi cloud qualificati da AGID secondo il modello Cloud della PA.
- evitare che le amministrazioni costruiscano nuovi data center al fine di ridurre la frammentazione delle risorse e la proliferazione incontrollata di infrastrutture con conseguente moltiplicazione dei costi.
Per approfondimenti sulla strategia governativa per il cloud è consultabile il sito https://cloud.italia.it/.
Con riferimento alla classificazione dei data center di cui alla Circolare AGID 1/2019, ai fini della strategia di razionalizzazione dei data center le categorie “infrastrutture candidabili ad essere utilizzate da parte dei PSN” e “Gruppo A” sono rinominate “A”.
Al fine di consolidare e mettere in sicurezza le infrastrutture digitali delle pubbliche amministrazioni è definito il Polo Strategico Nazionale delle Infrastrutture Digitali (PSN) ovvero l’insieme delle infrastrutture digitali localizzate all’interno del territorio nazionale, ad alta disponibilità, che garantiscono elevati livelli di sicurezza, affidabilità ed efficienza energetica. Tali infrastrutture ospitano anche i beni strategici ICT conferiti al perimetro di sicurezza cibernetica nazionale dalle amministrazioni che non dispongono di data center classificati come “A”.
In particolare, con riferimento alla classificazione dei data center di cui alla Circolare AGID 1/2019, il percorso di razionalizzazione prevede che:
- le amministrazioni centrali che, al momento dell’approvazione del presente Piano, erogano servizi tramite infrastrutture classificate gruppo B, migrano i loro servizi verso una infrastruttura in grado di garantire requisiti di qualità sufficienti, scegliendo tra le infrastrutture del PSN e le infrastrutture e i servizi cloud qualificati da AGID;
- le amministrazioni centrali che, al momento dell’approvazione del presente Piano, erogano servizi tramite infrastrutture classificate “A” possono continuare ad erogare tali servizi tramite queste infrastrutture, potendo eventualmente consolidare nelle stesse i propri data center di gruppo B.
Le amministrazioni locali, al fine di razionalizzare le infrastrutture digitali:
- dismettono le infrastrutture di gruppo B e migrano i propri servizi verso soluzioni cloud qualificate da AGID;
- possono stringere accordi con altre amministrazioni per consolidare le infrastrutture e servizi all’interno di data center classificati “A” da AGID.
Al fine di facilitare le amministrazioni nell’attuazione del percorso di migrazione:
- è stato pubblicato il Manuale di abilitazione al Cloud nell’ambito del Programma nazionale di abilitazione al cloud;
- è stata pubblicata da Consip la Gara a procedura aperta per l’affidamento di un Accordo Quadro per la fornitura di servizi cloud IaaS e PaaS in un modello di erogazione pubblico nonché per la prestazione di servizi connessi, servizi professionali di supporto all’adozione del cloud, servizi professionali tecnici per le Pubbliche Amministrazioni. L’Accordo Quadro consentirà alle PA di ridurre in modo significativo i tempi di approvvigionamento di servizi public cloud IaaS e PaaS e di servizi professionali per le PA che necessitano di reperire sul mercato le competenze necessarie per attuare quanto previsto nel manuale di abilitazione al cloud.
Per realizzare un’adeguata evoluzione tecnologica e di supportare il paradigma cloud, favorendo altresì la razionalizzazione delle spese per la connettività delle pubbliche amministrazioni, è necessario anche aggiornare il modello di connettività.
Tale aggiornamento, inoltre, sarà teso a rendere disponibili alle Pubbliche Amministrazioni servizi di connettività avanzati, atti a potenziare le prestazioni delle reti delle PA e a soddisfare la più recente esigenza di garantire lo svolgimento del lavoro agile in sicurezza.
Contesto normativo e strategico¶
In materia di data center, cloud e rete esistono una serie di riferimenti sia normativi che strategici a cui le amministrazioni devono attenersi. Di seguito un elenco delle principali fonti.
Riferimenti normativi italiani:
- Legge 27 dicembre 2019, n. 160 articolo 1 commi 407, 610-611;
- Decreto legislativo 7 marzo 2005, n.82 - Codice dell’amministrazione digitale
- Decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65 Attuazione della direttiva (UE) 2016/1148 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2016, recante misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Unione;
- Decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221;
- Decreto legge 21 settembre 2019, n. 105 Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
- Decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, articolo 75;
- Circolare AGID n. 1/2019, del 14 giugno 2019 - Censimento del patrimonio ICT delle Pubbliche Amministrazioni e classificazione delle infrastrutture idonee all’uso da parte dei Poli Strategici Nazionali;
- Strategia italiana per la banda ultralarga (http://presidenza.governo.it/GovernoInforma/Documenti/piano_banda_ultra_larga.pdf).
Riferimenti europei:
- Programma europeo CEF Telecom (https://ec.europa.eu/inea/en/connecting-europe-facility)
- Strategia europea sui dati, Commissione Europea 19.2.2020 COM(2020) 66 final;
- European Commission Cloud Strategy, Cloud as an enabler for the European Commission Digital Strategy, 16 May 2019.
Obiettivi e risultati attesi¶
OB.4.1 - Migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi digitali erogati dalle amministrazioni locali favorendone l’aggregazione e la migrazione sul territorio
- R.A.4.1a - Riduzione dei data center in Gruppo B sul territorio
- Target 2020 - Baseline: 1.101 data center gruppo B di 741 PAL censiti da AGID per 33.948 CPU, 1.993 TB RAM, 107 PB Storage.
- Target 2021 - riduzione del 5% di RAM, CPU e Storage rispetto alla baseline.
- Target 2022 - riduzione del 20% di RAM, CPU e Storage rispetto alla baseline.
OB.4.2 - Migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi digitali erogati dalle amministrazioni centrali favorendone l’aggregazione e la migrazione su infrastrutture sicure ed affidabili
- R.A.4.2a - Riduzione dei data center in gruppo B
delle amministrazioni centrali.
- Target 2020 - Baseline: 88 data center gruppo B di 44 PAC censiti da AGID per 17.020 CPU, 1.520 TB di RAM, 73 PB di storage.
- Target 2021 - riduzione del 10% di RAM, CPU, storage rispetto alla baseline.
- Target 2022 - riduzione del 30% di RAM, CPU, storage rispetto alla baseline.
OB.4.3 - Migliorare la fruizione dei servizi digitali per cittadini ed imprese tramite il potenziamento della connettività per le PA
- R.A.4.3a - Disponibilità di servizi di connettività Internet a banda larga e ultralarga per le PA locali
- Target 2020 - Baseline: 50 PAL aderenti all’offerta MEPA per i servizi di connettività nell’ultimo trimestre 2020.
- Target 2021 - Incremento di 150 PAL aderenti all’offerta MEPA per i servizi di connettività rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Incremento di 250 PAL aderenti all’offerta MEPA per i servizi di connettività rispetto alla baseline.
- R.A.4.3b - Aggiornamento dei servizi di connettività a banda ultralarga nel contratto SPC connettività
- Target 2021 - Definizione di una soluzione e predisposizione di una proposta per aggiornamento del listino da parte del comitato di direzione tecnica.
- Target 2022 - Disponibilità di nuovi servizi di connettività a banda ultralarga nel contratto SPC.
Cosa devono fare AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e Consip¶
OB.4.1 - Migliorare la qualità dei servizi digitali erogati dalle amministrazioni locali favorendone l’aggregazione e la migrazione su infrastrutture sicure ed affidabili
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020 - Emanazione circolare AGID per l’attuazione e il monitoraggio della strategia di razionalizzazione dei data center delle PAL rispetto a quanto previsto dalla Circolare AGID 1/2019 - (AGID) - CAP4.LA01
- Febbraio 2021 - Aggiornamento del manuale di abilitazione al cloud comprensivo delle indicazioni per la migrazione dei servizi delle amministrazioni locali proprietarie di data center di Gruppo B - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale e AGID) - CAP4.LA02
- Settembre 2021 - Pubblicazione del sistema “PPM del Cloud Enablement Program” per l’acquisizione e il monitoraggio dei piani di migrazione dei data center classificati gruppo B delle PAL verso i servizi cloud qualificati da AGID e i data center di gruppo A , nonché per l’acquisizione e gestione delle autorizzazioni e comunicazioni di spesa in materia di data center - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale e AGID) - CAP4.LA03
- Dicembre 2021 - Emanazione del regolamento per i livelli minimi di sicurezza e affidabilità dei data center di gruppo A - (AGID) - CAP4.LA04
OB.4.2 - Migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi digitali erogati dalle amministrazioni centrali favorendone l’aggregazione e la migrazione su infrastrutture sicure ed affidabili
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Settembre 2021 - Acquisizione e valutazione dei piani di migrazione dei data center classificati gruppo B delle PAC (Dipartimento per la Trasformazione Digitale e AGID) - CAP4.LA05
OB.4.3 - Migliorare la fruizione dell’offerta dei servizi digitali per cittadini e imprese tramite il potenziamento della connettività per le PA
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Settembre 2020 – Predisposizione di un rinnovato bando MEPA per servizi di connettività internet per le PA locali al fine del caricamento dei cataloghi da parte dei fornitori - (Consip) - CAP4.LA06
- Ottobre 2020 - Realizzazione di una campagna di comunicazione istituzionale da parte di AGID, Consip e Dipartimento sul nuovo bando MEPA per i servizi di connettività internet - (AGID, Consip e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP4.LA07
- Dicembre 2020 - Rilascio del nuovo modello di connettività - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP4.LA08
- Maggio 2021 - Aggiornamento dell’offerta di connettività nell’ambito del contratto SPC (AgID, Consip) - CAP4.LA09
- Maggio 2021 - Consolidamento della documentazione tecnica/contrattuale di gara (Consip) - CAP4.LA10
- Luglio 2021 - Pubblicazione delle iniziative di gara che implementano i servizi individuati, anche alla luce della scadenza dei contratti quadro SPC - (Consip) - CAP4.LA11
Cosa devono fare le PA¶
OB.4.1 - Migliorare la qualità dei servizi digitali erogati dalle amministrazioni locali favorendone l’aggregazione e la migrazione su infrastrutture sicure ed affidabili
- Da settembre 2020 - Le PA proprietarie di data center di gruppo B richiedono l’autorizzazione ad AGID per le spese in materia di data center nelle modalità stabilite dalla Circolare AGID 1/2019 - CAP4.PA.LA01
- Da settembre 2020 - Le PA proprietarie di data center di gruppo A comunicano ad AGID le spese in materia di data center nelle modalità stabilite dalla Circolare AGID 1/2019 - CAP4.PA.LA02
- Da settembre 2020 - Le PA proprietarie di data center classificati da AGID nel gruppo A continuano a gestire e manutenere tali data center - CAP4.PA.LA03
- Entro settembre 2021 - Le PAL proprietarie di data center classificati da AGID nel gruppo B trasmettono ad AGID i piani di migrazione verso i servizi cloud qualificati da AGID e i data center di gruppo A attuando quanto previsto nel programma nazionale di abilitazione al cloud tramite il sistema PPM del Cloud Enablement Program - CAP4.PA.LA04
- Da gennaio 2022 - Le PAL proprietarie di data center di gruppo A avviano piani di adeguamento sulla base del regolamento AGID per i livelli minimi di sicurezza e affidabilità dei data center A - CAP4.PA.LA05
OB.4.2 - Migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi digitali erogati dalle amministrazioni centrali favorendone l’aggregazione e la migrazione su infrastrutture sicure ed affidabili
- Da settembre 2020 - Le PAC, su richiesta, trasmettono al Dipartimento per la Trasformazione Digitale le informazioni sullo stato dei data center di gruppo B - CAP4.PA.LA06
- Entro settembre 2021 - Le PAC proprietarie di data center classificati da AGID nel gruppo B trasmettono al Dipartimento per la Trasformazione Digitale i piani di migrazione verso i data center gestiti dal PSN per i beni strategici ICT e verso i servizi cloud qualificati da AGID tramite il sistema “PPM del Cloud Enablement Program” - CAP4.PA.LA07
- Da gennaio 2022 - Le PAC, avviano la migrazione dei data center di gruppo B nel Polo Strategico Nazionale - CAP4.PA.LA08
OB.4.3 - Migliorare l’offerta di servizi di connettività per le PA
- Da ottobre 2020 - Le PAL si approvvigionano sul nuovo catalogo MEPA per le necessità di connettività non riscontrabili nei contratti SPC - CAP4.PA.LA09
- Da giugno 2021 - Le PA possono acquistare i nuovi servizi disponibili nel listino SPC - CAP4.PA.LA10
Le infrastrutture nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025¶
Le azioni contenute nel presente Capitolo sono coerenti con l’obiettivo dell’azione numero 16 della Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025, ovvero: “Sviluppare le infrastrutture digitali (le reti e i server su cui viaggiano i servizi) per garantire al nostro Paese e all’Europa l’autonomia tecnologica necessaria per il controllo dei nostri dati: una sfida che riguarda la democrazia, la libertà e la sicurezza di cittadini e imprese, e lo sviluppo economico.”
CAPITOLO 5. Interoperabilità¶
L’interoperabilità permette la collaborazione e l’interazione telematica tra pubbliche amministrazioni, cittadini e imprese, favorendo l’attuazione del principio once only e recependo le indicazioni dell’European Interoperability Framework.
La Linea guida sul Modello di Interoperabilità per la PA (di seguito Linea guida) individua gli standard e le loro modalità di utilizzo per l’implementazione delle API favorendo:
- l’aumento dell’interoperabilità tra PA e tra queste e cittadini/imprese;
- la qualità e la sicurezza delle soluzioni realizzate;
- la de-duplicazione e la co-creazione delle API.
La Linea guida individua le tecnologie SOAP e REST da utilizzare per l’implementazione delle API, aggiornando il Sistema Pubblico di Cooperazione Applicativa (in breve SPCoop) emanato nel 2005.
La Linea guida è periodicamente aggiornata assicurando il confronto continuo con:
- le PA, per determinare le esigenze operative delle stesse;
- i Paesi Membri dell’Unione Europea e gli organismi di standardizzazione, per agevolare la realizzazione di servizi digitali transfrontalieri.
Le PA nell’attuazione della Linea guida devono esporre i propri servizi tramite API conformi e registrarle sul catalogo delle API (di seguito Catalogo), la componente unica e centralizzata realizzata per favorire la ricerca e l’utilizzo delle API. Una PA può delegare la gestione delle API all’interno del Catalogo ad un’altra Amministrazione, denominata Ente Capofila, relativamente a specifici contesti territoriali e/o ambiti tematici.
Questo capitolo si concentra sul livello di interoperabilità tecnica e si coordina con gli altri sui restanti livelli: giuridico, organizzativo e semantico. Per l’interoperabilità semantica si consideri il capitolo “2. Dati” e per le tematiche di sicurezza il capitolo «6. Sicurezza informatica».
Contesto normativo e strategico¶
In materia di interoperabilità esistono una serie di riferimenti sia normativi che strategici a cui le amministrazioni devono attenersi. Di seguito un elenco delle principali fonti.
Riferimenti normativi italiani:
- Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 - Codice dell’amministrazione digitale
- Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 - Codice in materia di protezione dei dati personali
- Determina AGID 219/2017 - Linee guida per transitare al nuovo Modello di Interoperabilità
Riferimenti normativi europei:
- Regolamento (UE) 2016/679 del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali (in breve GDPR)
- Regolamento (UE) 2014/910 del 23 luglio 2014 in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno (in breve eIDAS)
- European Interoperability Framework – Implementation Strategy
- Interoperability solutions for public administrations, businesses and citizens
Obiettivi e risultati attesi¶
OB.5.1 - Favorire l’applicazione della Linea guida sul Modello di Interoperabilità da parte degli erogatori di API
- R.A.5.1a - Incremento del numero delle API presenti nel Catalogo
- Target 2020 - n.d.
- Target 2021 - Baseline: il numero di servizi per l’interazione erogati dalle PAC ad altre amministrazioni.
- Target 2022 - Aumento del 20% rispetto alla baseline.
- R.A.5.1b - Incremento del numero delle amministrazioni registrate
nel Catalogo ed erogatrici di API
- Target 2020 - n.d.
- Target 2021 - Baseline: il numero delle PA che hanno aderito al vecchio modello di interoperabilità.
- Target 2022 - Aumento del 20% rispetto alla baseline.
OB.5.2 - Adottare API conformi al Modello di Interoperabilità
- R.A.5.2a - Incremento del numero delle amministrazioni registrate
sul Catalogo e fruitrici di API
- Target 2020 - Baseline: il numero di PA utilizzatrici di servizi per l’interazione, diversi dalla PEC, messi a disposizione dalle PAC.
- Target 2021 - Incremento del 15% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Incremento del 30% rispetto alla baseline.
- R.A.5.2b - Incremento del numero delle request realizzate ad API
registrate sul Catalogo
- Target 2020 - Baseline: numero di request effettuate dalle PA ai servizi per l’interazione, diversi dalla PEC, messi a disposizione dalle PAC.
- Target 2021 - Incremento del 10% rispetto alla baseline.
- Target 2022 - incremento del 20% rispetto alla baseline.
- R.A.5.2c - Ampliamento del numero di cittadini e imprese registrate
sul Catalogo e fruitori di API
- Target 2020 - n.d.
- Target 2021 - Baseline: individuazione del numero di cittadini e imprese fruitori delle API.
- Target 2022 - Incremento del 10% rispetto alla baseline.
Cosa devono fare AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale¶
OB.5.1 - Favorire l’applicazione della Linea guida sul Modello di Interoperabilità da parte degli erogatori di API
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Settembre 2020 - Emanazione Linea di indirizzo sull’interoperabilità tecnica per la PA - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP5.LA01
- Dicembre 2020 - Emanazione Linea guida sul Modello di Interoperabilità per la PA - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP5.LA02
- Ottobre 2021 - Prima revisione con l’aggiunta di nuovi pattern ai documenti operativi delle Linea guida sulla base delle esigenze espresse dalle PA entro giugno 2021 - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP5.LA03
- Aprile 2022 - Seconda revisione con l’aggiunta di nuovi pattern ai documenti operativi delle Linea guida sulla base delle esigenze espresse dalle PA entro dicembre 2021 - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP5.LA04
- Ottobre 2022 - Terza revisione con l’aggiunta di nuovi pattern ai documenti operativi delle Linea guida sulla base delle esigenze espresse dalle PA entro giugno 2022 - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP5.LA05
OB.5.2 - Adottare API conformi al Modello di Interoperabilità
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Settembre 2020 - Raccolta preliminare delle API su developers.italia.it - (Dipartimento per la trasformazione digitale) - CAP5.LA06
- Dicembre 2020 - Implementazione del Catalogo delle API e strumenti per l’attuazione della Linea guida sul Modello di Interoperabilità per la PA - (AGID - Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP5.LA07
- Dicembre 2020 - Porting sul Catalogo delle API indicate dalle PA su developers.italia.it (Dipartimento per la trasformazione digitale) - CAP5.LA08
Cosa devono fare le PA¶
OB.5.1 - Favorire l’applicazione della Linea guida sul Modello di Interoperabilità da parte degli erogatori di API
- Da settembre 2020 - Le PA prendono visione della Linea di indirizzo sull’interoperabilità tecnica per la PA e programmano le azioni per trasformare i servizi per l’interazione con altre PA implementando API conformi - CAP5.PA.LA01
- Da gennaio 2021 - Le PA adottano la Linea guida sul Modello di Interoperabilità per la PA realizzando API per l’interazione con altre PA e/o soggetti privati - CAP5.PA.LA02
OB.5.2 - Adottare API conformi al Modello di Interoperabilità
- Da settembre 2020 - Le PA popolano gli strumenti su developers.italia.it con i servizi che hanno reso conformi alla Linea di indirizzo sull’interoperabilità tecnica - CAP5.PA.LA03
- Da gennaio 2021 - Le PA popolano il Catalogo con le API conformi alla Linea guida sul Modello di Interoperabilità per la PA - CAP5.PA.LA04
- Da gennaio 2021 - Le PA utilizzano le API presenti sul Catalogo - CAP5.PA.LA05
- Da gennaio 2022 - I cittadini e le imprese utilizzano le API presenti sul Catalogo - CAP5.PA.LA06
Le infrastrutture nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025¶
Il tema dell’interoperabilità è trasversale ai vari obiettivi presentati nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025. Nell’elaborazione complessiva, il capitolo tiene conto in particolare della “Seconda sfida: un paese innovativo”.
I risultati delle linee di attività indicate in precedenza, sebbene non trovino una corrispondenza puntuale con le azioni indicate nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025, rappresentano un requisito necessario per l’attuazione del processo di trasformazione strutturale e radicale del nostro Paese che il Piano vuole perseguire. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, l’interoperabilità è un fattore abilitante della condivisione dei dati raccolti dai fornitori di servizi pubblici per ampliare la base di conoscenza utilizzata dai decisori politici in linea con l’azione “A09_Dati per le città del futuro”. Inoltre, la circolazione delle informazioni riguardo l’esistenza e la disponibilità degli asset tecnologici richiede delle modalità condivise di interoperabilità tra i soggetti coinvolti che contribuiscono alla realizzazione dell’azione “A11_Innovazione bene comune”.
CAPITOLO 6. Sicurezza informatica¶
I servizi digitali erogati dalla Pubblica Amministrazione sono cruciali per il funzionamento del sistema Paese.
Si evidenzia che la minaccia cibernetica cresce continuamente in quantità e qualità, determinata anche dall’evoluzione delle tecniche di ingegneria sociale volte a ingannare gli utenti finali dei servizi digitali sia interni alla PA che fruitori dall’esterno.
L’esigenza per la PA di contrastare tali minacce diventa fondamentale in quanto garantisce non solo la disponibilità, l’integrità e la riservatezza delle informazioni proprie del Sistema informativo della Pubblica Amministrazione, ma è il presupposto per la protezione del dato che ha come conseguenza diretta l’aumento della fiducia nei servizi digitali erogati dalla PA.
Punti focali di questo capitolo sono le tematiche relative al Cyber Security Awareness, in quanto da tale consapevolezza possono derivare le azioni organizzative necessarie a mitigare il rischio connesso alle potenziali minacce informatiche.
Considerando quindi che il punto di accesso ai servizi digitali è rappresentato dai portali istituzionali delle pubbliche amministrazioni, al fine di realizzare un livello omogeneo di sicurezza, il capitolo definisce alcune azioni concrete in tale ambito.
Infine, il capitolo si prefigge di supportare gli altri capitoli del piano sulle tematiche trasversali di sicurezza informatica, attraverso l’emanazione di linee guida e guide tecniche.
Contesto normativo e strategico¶
In materia di qualità dei servizi pubblici digitali esistono una serie di riferimenti normativi e strategici a cui le amministrazioni devono attenersi. Di seguito un elenco delle principali fonti.
Riferimenti normativi italiani:
- Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 - Codice dell’amministrazione digitale (in breve CAD), art.51
- Decreto Legislativo 18 maggio 2018, n. 65 - Attuazione della direttiva (UE) 2016/1148 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2016, recante misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Unione
- Decreto Legge 21 settembre 2019, n. 105 - Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 agosto 2019 - Disposizioni sull’organizzazione e il funzionamento del computer security incident response team - CSIRT italiano
- Piano Nazionale per la Protezione Cibernetica 2017
Riferimenti normativi europei:
Riferimenti a progetti co-finanziati:
- Programma operativo Nazionale “Governance e Capacità istituzionale” 2014-2020, Progetto Italia Login - Casa del cittadino
Obiettivi e risultati attesi¶
OB.6.1 - Aumentare la consapevolezza del rischio cyber (Cyber Security Awareness) nelle PA
- R.A.6.1a - Incremento del livello di Cyber Security Awareness
misurato tramite questionari di self-assessment ai RTD
- Target 2020 - Baseline: rilevazione del livello di Cyber Security Awareness.
- Target 2021 - Incremento del 30% rispetto alla baseline di Cyber Security Awareness.
- Target 2022 - Incremento del 40% rispetto alla baseline di Cyber Security Awareness.
OB.6.2 - Aumentare il livello di sicurezza informatica dei portali istituzionali della Pubblica Amministrazione
- R.A.6.2a - Incremento del numero dei portali istituzionali che
utilizzano il protocollo HTTPS only, misurato tramite tool di
analisi specifico
- Target 2020 - Baseline: rilevazione del numero portali istituzionali della PA che utilizzano il protocollo HTTPS.
- Target 2021 - Incremento del 25%, rispetto alla baseline, nell’utilizzo del protocollo HTTPS.
- Target 2022 - Incremento del 75%, rispetto alla baseline, nell’utilizzo del protocollo HTTPS.
- R.A.6.2b - Massimizzare il numero dei Content Management System
(CMS) non vulnerabili utilizzati nei portali istituzionali delle PA,
misurato tramite tool di analisi specifico
- Target 2020 - Baseline: rilevazione delle versioni potenzialmente non vulnerabili dei CMS.
- Target 2021 - Incremento del 25%, rispetto alla baseline dei CMS non vulnerabili.
- Target 2022 - Incremento del 75%, rispetto alla baseline dei CMS non vulnerabili.
Cosa devono fare AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale¶
OB.6.1 - Aumentare la consapevolezza del rischio cyber (Cyber Security Awareness) nelle PA
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Ottobre 2020 - Emanazione di un documento tecnico su cipher suite e protocolli TLS minimi - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP6.LA01
- Dicembre 2020 - Erogazione di attività di sensibilizzazione rivolte ai RTD per promuovere l’utilizzo del tool di Cyber Risk Assessment - (AGID) - CAP6.LA02
- Dicembre 2020 - Conclusione dell’erogazione del I° ciclo di attività di sensibilizzazione rivolti ai RTD sulle tematiche di Cyber Security - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP6.LA03
- Giugno 2021 - Emanazione delle Linee guida per lo sviluppo e la definizione del modello di riferimento per i CERT di prossimità - (AGID) - CAP6.LA04
- Giugno 2021 - Aggiornamento delle attuali Misure minime di sicurezza ICT per le pubbliche amministrazioni - (AGID) - CAP6.LA05
- Giugno 2021 - Realizzazione di un tool di self assessment per la security awareness della PA - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP6.LA06
- Dicembre 2021 - Conclusione dell’erogazione del II° ciclo di attività di sensibilizzazione rivolti ai RTD sulle tematiche di Cyber Security - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP6.LA07
OB.6.2 - Aumentare il livello di sicurezza informatica dei portali istituzionali della Pubblica Amministrazione
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020 - Rilascio della nuova versione della piattaforma Infosec 2.0 - (AGID) - CAP6.LA08
- Dicembre 2020 - Sviluppo del tool di rilevazione e monitoraggio protocollo HTTPS e vulnerabilità maggiori dei CMS utilizzati nei portali istituzionali delle PA - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP6.LA09
- Aprile 2021 - Prima emanazione su base periodica di avvisi di sicurezza specifici sull’utilizzo del protocollo HTTPS e sulle potenziali vulnerabilità dei CMS - (AGID) - CAP6.LA10
Cosa devono fare le PA¶
OB.6.1 - Aumentare la consapevolezza del rischio cyber (Cyber Security Awareness) nelle PA
- Da settembre 2020 - Le PA nei procedimenti di acquisizione di beni e servizi ICT devono far riferimento alle Linee guida sulla sicurezza nel procurement ICT - CAP6.PA.LA01
- Da novembre 2020 - Le PA devono fare riferimento al documento tecnico Cipher Suite protocolli TLS minimi per la comunicazione tra le PA e verso i cittadini - CAP6.PA.LA02
- Da luglio 2021 - Le PA che intendono istituire i CERT di prossimità devono far riferimento alle* * Linee guida per lo sviluppo e la definizione del modello di riferimento per i CERT di prossimità - CAP6.PA.LA03
- Entro dicembre 2021 - Le PA valutano l’utilizzo del tool di Cyber Risk Assessment per l’analisi del rischio e la redazione del Piano dei trattamenti - CAP6.PA.LA04
- Entro marzo 2022 - Le PA definiscono, sulla base di quanto proposto dal RTD, all’interno dei piani di formazione del personale, interventi sulle tematiche di Cyber Security Awareness - CAP6.PA.LA05* *
- Entro giugno 2022 - Le PA si adeguano alle Misure minime di sicurezza ICT per le pubbliche amministrazioni aggiornate - CAP6.PA.LA06
OB.6.2 - Aumentare il livello di sicurezza informatica dei portali istituzionali della Pubblica Amministrazione
- Da gennaio 2021 - Le PA devono consultare la piattaforma Infosec aggiornata per rilevare le vulnerabilità (CVE) dei propri asset - CAP6.PA.LA07
- Da maggio 2021 - Le PA devono mantenere costantemente aggiornati i propri portali istituzionali e applicare le correzioni alle vulnerabilità - CAP6.PA.LA08
La sicurezza informatica nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025¶
La sicurezza informatica (cyber security) è trasversale a tutta la Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025.
CAPITOLO 7. Strumenti e modelli per l’innovazione¶
La precedente edizione del Piano Triennale (2019-2021) dedicava un capitolo alle amministrazioni che stavano affrontando progettualità innovative, focalizzando l’attenzione sui quei progetti di innovazione delle amministrazioni pubbliche, in cui, in modo più o meno consapevole, il committente pubblico:
- circoscrive l’esigenza concreta e si concentra sulla specificazione dell’esigenza che vuole affrontare;
- è alla ricerca di soluzioni nuove o comunque diverse rispetto a quelle consolidate e lascia spazio alla proposizione di soluzioni innovative;
- coinvolge in modo ampio e aperto il mercato. Il mondo esterno è molto più ampio di quello interno al committente pubblico e quindi in grado di esprimere soluzioni più efficaci, anche divergenti rispetto a soluzioni preesistenti.
Con ciò il committente pubblico-amministrazione non si limita solo a portare marginali miglioramenti in termini di efficienza, ma stimola e sfrutta la diffusione dei modelli organizzativi dell’open innovation, sempre più frequentemente adottati nel mondo privato (business to business).
Uno dei temi riportati in quel contesto e cioè quello degli appalti di innovazione è ripreso nel prossimo capitolo sul governo della trasformazione digitale; in questo capitolo invece si presentano le linee evolutive del modello di smart community proposto nel precedente Piano, anche alla luce della recente formulazione, da parte del Ministro dell’Innovazione e della Digitalizzazione, della Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025.
La premessa è che la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione si basa sull’innovazione dei suoi processi che dovranno essere finalizzati al miglioramento dell’efficienza e della qualità dei servizi a partire dalle aree di interesse pubblico ad alto impatto per il benessere dei cittadini come la salute, la giustizia, la protezione dei consumatori, la mobilità, il monitoraggio ambientale, l’istruzione e la cultura.
La PA può e deve fare da catalizzatore di innovazione per la PA stessa, per il territorio, per il tessuto economico e sociale e in ultima istanza per tutti i cittadini. I bisogni digitali di tutti questi soggetti emergono e possono essere soddisfatti attraverso l’interazione continua tra PA, Comuni, Regioni, AGID, Ministeri, mondo accademico e della ricerca e soggetti privati in grado di fornire soluzioni innovative, grazie anche a progetti specifici di ricerca e sviluppo.
Innovazione e trasformazione digitale sono strettamente interconnessi e sono tre i principali aspetti che la Strategia 2025 e questo Piano e i prossimi Piani triennali si accingono ad affrontare.
Un primo aspetto riguarda le prospettive di evoluzione e di sviluppo economico dei territori attraverso la creazione di smart community, tema, questo, di grande attualità anche nel resto dell’Europa. Il ruolo che i comuni e le città possono svolgere per indirizzare l’innovazione è fondamentale per:
- migliorare la qualità della vita dei cittadini,
- innovare il contesto imprenditoriale del territorio nazionale,
- generare un impatto rilevante sull’efficienza della Pubblica Amministrazione, secondo criteri generali di accessibilità, innovazione e scalabilità.
Un esempio concreto è rappresentato dal programma Smarter Italy, avviato dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con AGID, MID e MUR, che intende sperimentare nuove soluzioni tecnologiche, accanto a meccanismi di open innovazione e appalto innovativo (smart procurement) per i territori. Smarter Italy opererà inizialmente su tre direttrici: la mobilità intelligente (Smart mobility), il patrimonio culturale (Cultural heritage) ed il benessere e la salute dei cittadini (Wellbeing), per estendere progressivamente i processi di digitalizzazione all’ambiente, alle infrastrutture e alla formazione.
Un secondo aspetto riguarda l’impegno che le PA dovranno spendere nello sviluppo di un know how diffuso sulle tecnologie alla base dell’intelligenza artificiale, della sicurezza informatica, del 5G e della robotica: la costruzione di una Rete dei poli di innovazione può essere lo strumento operativo. La Rete necessita di una forte collaborazione tra tutti gli attori a livello interministeriale, con le Università e i Centri di ricerca, con analoghe reti a livello europeo, ed è costituita da tutte le progettualità che mirano allo sviluppo e al continuo miglioramento di competenze tecnologiche sia nelle PA, sia nel tessuto industriale delle PMI. L’obiettivo è quello di aggregare e promuovere le diverse tecnologie e competenze in modo multidisciplinare secondo il paradigma dell’open innovation. Il know-how non è posseduto in modo verticale da pochi player, ma è costruito per aggregazione di contributi provenienti da diverse aziende, startup innovative, università e centri di ricerca, PA e cittadini stessi, in un’ottica di sinergia e specializzazione. Le eccellenze dei territori, a propria volta, permetteranno di creare Competence Center (come definiti dal MISE in Industria 4.0) e futuri hub tecnologici cross industries - sviluppati attraverso partnership pubblico-privato e in coordinamento con i Ministeri competenti (MID, MUR e MISE): test e sperimentazioni (test before invest), formazione e sviluppo di competenze digitali avanzate, sostegno all’accesso ai meccanismi di finanziamento, sviluppo di reti ed ecosistemi di innovazione, sostegno alla digitalizzazione dell’organizzazione della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici con soluzioni di interoperabilità, costituiranno le progettualità che serviranno ad incubare servizi e soluzioni per accrescere la competitività del settore pubblico e del tessuto produttivo e industriale. Non meno importante sarà l’avvio di un’adeguata campagna di comunicazione che renda consapevoli e informate le aziende e la PA della disponibilità e delle modalità di accesso a queste competenze.
Un ultimo aspetto si riferisce al principio di innovazione come e per il bene comune, il quale si basa sul presupposto della condivisione degli asset tecnologici innovativi presenti nel Paese (ad esempio gallerie del vento, acceleratori di particelle, microscopi di precisione, ecc.): occorre investire per aumentare la consapevolezza delle potenzialità di tali risorse e per definire strumenti e modalità che le rendano accessibili ad altre amministrazioni centrali e locali, a centri di ricerca e università, ad aziende medio-piccole, a start-up. La fondamentale sinergia con il mondo della ricerca e con le azioni del prossimo Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027 illustra bene il doppio ruolo giocato dalla Pubblica Amministrazione: quello di primo facilitatore dell’accesso a risorse tecnologiche innovative e quello di utilizzatore, che ha la finalità di esplorare nuove modalità di erogazione di beni e servizi della PA stessa, massimizzando i benefici collettivi.
L’innovazione per il bene comune, inoltre, conferisce priorità allo sviluppo di quei processi di innovazione e di digitalizzazione della PA che agevolano l’integrazione delle fasce più deboli della popolazione. La campagna “Solidarietà Digitale” avviata dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e da AGID nel periodo dell’emergenza Covid ne costituisce un esempio: ha permesso l’adozione di strumenti per la collaborazione da remoto per gli studenti, fin dalle classi elementari, i quali hanno avuto modo di seguire lezioni a distanza e proseguire il proprio percorso didattico; ha permesso agli anziani, durante il lockdown, di far uso di sistemi di videoconferenza per rimanere in contatto con le proprie famiglie. Le ricadute di queste azioni portano, tra gli altri benefici, ad un generale aumento dell’alfabetizzazione informatica della popolazione.
Compito della PA, quindi, è quello dare impulso a questi processi, valorizzando gli asset pubblici e mettendoli a disposizione di altre amministrazioni e di privati. Uno strumento operativo di supporto per i potenziali beneficiari sarà costituito da una piattaforma (in fase di realizzazione) di catalogazione e di facilitazione dell’accesso agli asset tecnologici stessi.
Riassumendo:
- gli strumenti e i modelli di innovazione dei processi della PA agevolano i programmi di ricerca e sviluppo pubblici e privati e questi, a propria volta, incidono sulla competitività del tessuto produttivo del Paese. L’Open Innovation procurement applicato alle Smart Cities ed in futuro ad altri applicazioni verticali ne è un chiaro esempio e costituisce uno strumento efficace di innovazione sociale e per la riduzione delle diseguaglianze e delle diversità;
- la rete di poli di innovazione rende facilmente accessibili le competenze specialistiche per il miglioramento dei processi produttivi, dei prodotti e dei servizi sia alle aziende del territorio sia alle PA centrali e locali, andando a realizzare un circolo virtuoso nel quale l’innovazione aumenta la domanda di servizi digitali dei cittadini generando ulteriore innovazione;
- l’innovazione come bene pubblico comporta l’estensione di tale circolo virtuoso, con azioni positive nei confronti dei soggetti più deboli della società.
Contesto normativo e strategico¶
In materia di Strumenti e modelli per l’innovazione esistono una serie di riferimenti sia normativi che strategici a cui le amministrazioni devono attenersi. Di seguito un elenco delle principali fonti:
- Legge 27 dicembre 2019, n. 160, articolo 1, comma 400
- Decreto legge 14 dicembre 2018, n. 135, “Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione”, articolo 8, comma 1-ter
Obiettivi¶
Lo scenario delineato permette di declinare tre dei principali obiettivi per l’innovazione:
OB.7.1 - Dare impulso allo sviluppo delle Smart cities e dei Borghi del Futuro
OB.7.2 - Costruire una rete dei poli di innovazione che diventi catalizzatore e acceleratore della innovazione nella PA
OB.7.3 - Considerare l’innovazione come e per il bene comune
In questo Piano triennale 2020-2022 gli obiettivi sopra indicati sono formulati in modo ampio ed è necessario proseguire ed intensificare un percorso di conoscenza, condivisione e confronto con tutte le istituzioni e gli organismi che ne saranno gli attori. Solo allora sarà possibile definire i risultati attesi e le linee di azione, come è stato fatto negli altri capitoli di questo Piano. Il prossimo Piano triennale ne darà conto.
Ma, se da una parte alcuni obiettivi, per essere definiti strategicamente ed operativamente, richiedono ancora un’intensa attività di progettazione, dall’altra uno dei temi proposti, e cioè quello delle Smart cities, risulta già “maturo” rappresentando un’evoluzione di quanto indicato nella precedente edizione del Piano. Il tema delle Smart cities, tra l’altro, è strettamente connesso ad una delle azioni più sfidanti e originali della Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025, quella cioè riferita ai Borghi del futuro.
Nel periodo intercorso tra l’emanazione della precedente edizione Piano e la redazione di questo Piano sono state avviate diverse linee di azione per lo sviluppo di progetti per le Smart cities e altre sono già in cantiere per il prossimo triennio, pertanto limitatamente a questi contenuti, di seguito è proposta la roadmap 2020-2022 per le amministrazioni owner, responsabili dell’avvio delle azioni e per PAC, le Regioni e le Province Autonome e le PAL.
Cosa devono fare AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e altri soggetti istituzionali¶
OB.7.1 Dare impulso allo sviluppo delle Smart Cities e dei Borghi del Futuro
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Settembre 2020 – Completamento della consultazione di mercato con i potenziali operatori interessati (imprese, università, centri di ricerca, enti del terzo settore, persone fisiche, etc.) per la preparazione di una gara d’appalto innovativa su Smart mobility - (AGID) - CAP7.LA01
- Dicembre 2020 - Raccolta dei contributi e definizione dei progetti/bandi in funzione delle soluzioni identificate per Smart mobility dalle Smart cities e dai Borghi del futuro coinvolti, e per Wellbeing - (AGID, MID, MISE, MUR) - CAP7.LA02
- Marzo 2021 - Selezione e avvio dei primi progetti di Smart mobility e Wellbeing - (AGID, MID, MISE, MUR) - CAP7.LA03
- Dicembre 2021 - Verifica dello stato di avanzamento dei progetti vincenti per Smart mobility e Wellbeing, rispetto al piano di sviluppo approvato - (AGID) - CAP7.LA04
- Dicembre 2021 - Raccolta dei contributi e definizione dei progetti/bandi in funzione delle soluzioni identificate per Cultural heritage, ambiente, infrastrutture e formazione per la diffusione dei servizi digitali verso i cittadini - (AGID, MID, MISE, MUR) - CAP7.LA05
- Dicembre 2022 - Verifica dello stato di avanzamento dei progetti per Cultural heritage, ambiente, infrastrutture e formazione per la diffusione dei servizi digitali verso i cittadini - (AGID) - CAP7.LA06
Cosa devono fare le PA¶
OB.7.1 - Dare impulso allo sviluppo delle Smart Cities e dei Borghi del Futuro
- Da settembre 2020 - Le PAC, le Regioni e le Province Autonome e le PAL delle Smart Cities coinvolte si impegnano ad assicurare la disponibilità dei contesti sperimentali agli operatori (imprese, università, centri di ricerca, enti del terzo settore, persone fisiche, etc.) che risulteranno aggiudicatari degli appalti di innovazione su Smart mobility - CAP7.PA.LA01.
- Entro dicembre 2020 - Le PAL coinvolte forniscono specifiche indicazioni per la definizione del progetto e supportano AGID nella preparazione dei bandi di gara su Smart mobility e Wellbeing - CAP7.PA.LA02.
- Entro marzo 2021 - Ciascuna PAL coinvolta partecipa alla selezione dei progetti ed è responsabile del lancio del progetto vincente - CAP7.PA.LA03.
- Entro dicembre 2021 - Le PAL coinvolte supportano nell’ambito del partenariato pubblico-privato la realizzazione dei progetti vincenti per Smart mobility e Wellbeing - CAP7.PA.LA04.
- Entro dicembre 2021 - Le PAL coinvolte partecipano allo sviluppo delle stesse linee di azione di Smart mobility e Wellbeing applicate a: Cultural heritage, ambiente, infrastrutture e formazione per la diffusione dei servizi digitali verso i cittadini con eventuali miglioramenti e semplificazioni procedurali, assicurando la raccolta dei contributi e la definizione dei fabbisogni - CAP7.PA.LA05.
- Entro dicembre 2022 - Le PAL coinvolte supportano la realizzazione dei progetti per Cultural heritage, ambiente, infrastrutture e formazione per la diffusione dei servizi digitali verso i cittadini - CAP7.PA.LA06.
L’innovazione per una Smarter Nation nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025¶
Il presente capitolo è strettamente collegato con delle tre sfide della Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025 (una Società digitale, un Paese Innovativo, Sviluppo inclusivo e sostenibile). Nello specifico, gli argomenti trattati sono in linea con le azioni “A06_Open Innovation”, “A10_Borghi del Futuro”, “A11_Innovazione bene comune” e con lo sviluppo dei Cross-Tech Hub.
CAPITOLO 8. Governare la trasformazione digitale¶
Le leve per l’innovazione delle PA e dei territori¶
Il coinvolgimento attivo delle amministrazioni e dei territori
Il Piano triennale deve essere considerato strumento di programmazione per la redazione dei piani delle singole Amministrazioni, un approccio sfidante per una governance multilivello che integra operativamente dimensione centrale e locale, attori e interventi.
Sulla base del percorso fin qui intrapreso con il modello PMO sperimentato con alcune Regioni pilota e con gli Accordi Territoriali, AGID intende rendere maggiormente efficace l’azione di supporto all’innovazione delle PA e dei territori realizzata dai propri Centri di Competenza Tematici (CdCT).
Saranno attivate collaborazioni con Enti e organismi aventi analoghe conoscenze ed esperienze e già operanti in significative aree del Paese, al fine di costituire Nodi Territoriali di Competenza (NTC), che assumono la funzione di hub locale del CdCT stesso. Mentre prosegue il percorso di condivisione con gli altri soggetti istituzionali, in primis il Dipartimento della Funzione Pubblica, per lo sviluppo sui territori del CdCT “Semplificazione amministrativa”, si lavorerà alla costituzione di altri Centri di Competenza, da individuare sulla base dell’ascolto delle progettualità espresse dal territorio.
È strategico, ai fini dell’accelerazione dei processi di trasformazione digitale, che le Amministrazioni in grado di esprimere progettualità e competenze tecniche ed organizzative in relazione ai temi del Piano triennale (ad es. cloud, interoperabilità, design dei servizi…) si propongano come punti di riferimento.
Consolidamento del ruolo del Responsabile della Transizione al Digitale
Per la realizzazione delle azioni del Piano triennale 2020-2022 la figura del RTD è l’interfaccia tra AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e l’Amministrazione, che stimola e promuove i processi di cambiamento, condivide le buone pratiche e le adatta al proprio contesto. Si rende quindi necessario da un lato rafforzare il processo di collaborazione tra i RTD attraverso un modello di rete che possa stimolare il confronto, valorizzare le migliori esperienze e la condivisione di conoscenze e di progettualità; dall’altro promuovere processi di coordinamento tra le pubbliche amministrazioni, sia nell’ambito dei progetti e delle azioni del Piano triennale per l’informatica nella PA, sia nell’ambito di nuove iniziative che maturino dai territori. Quello della centralità del ruolo del RDT è un assunto che pervade trasversalmente tutti i capitoli del Piano, non a caso molte attività di sensibilizzazione, diffusione e formazione sui temi affrontati nel Piano coinvolgono i Responsabili per la Transizione Digitale.
Inoltre, nel nuovo contesto lavorativo che si è andato a configurare nel periodo dell’emergenza COVID, che ha visto le amministrazioni di fronte alla necessità di attrezzarsi per individuare forme di lavoro flessibili come lo smartworking, il Piano dà alla rete dei RTD il compito di definire un modello di maturità (maturity model) delle amministrazioni che individui i cambiamenti organizzativi e gli adeguamenti tecnologici necessari. Tale modello costituirà la base di riferimento per la creazione di una piattaforma nazionale per lo smartworking nella PA, il cui studio di fattibilità costituisce una delle linee di azione del capitolo 3.
La domanda pubblica come leva per l’innovazione del Paese
Gli appalti di innovazione, l’innovation procurement, rappresentano uno strumento aperto di sfida e stimolo alla partecipazione competitiva di un mercato allargato, che coinvolge le grandi imprese, ma anche e soprattutto PMI, start-up, terzo settore, università e centri di ricerca.
Al mondo degli appalti, e in particolare a quello degli appalti di innovazione, può essere applicato l’approccio Open innovation: esso induce un rilevante incremento della partecipazione all’appalto e, quindi, un maggior grado di competizione. La disponibilità di un sistema nazionale di e-procurement facilita la partecipazione degli operatori economici agli appalti pubblici, abbatte la barriera delle frontiere politiche, i costi che derivano dalle distanze e le difficoltà delle PMI e delle startup che dispongono di una minore robustezza finanziaria. Con il Piano triennale 2020-2022 si assume la consapevolezza che innovation procurement e open innovation debbano essere utilizzati sinergicamente con il duplice scopo di accelerare la trasformazione digitale dell’amministrazione pubblica e creare nuovi mercati di innovazione.
Le Gare strategiche ICT, allo stesso tempo, si pongono l’obiettivo di creare il “sistema operativo” del Paese, ovvero una serie di componenti fondamentali sui quali definire ed erogare servizi più semplici ed efficaci per i cittadini, le imprese e la stessa Pubblica Amministrazione. Nell’ambito delle attività di governance ed in particolare della valutazione del livello di efficacia degli interventi di digitalizzazione operati dalle Amministrazioni attraverso l’utilizzo delle Gare strategiche, sono stati definiti gli “Indicatori generali di digitalizzazione”, per mappare i diversi macro-obiettivi rispetto agli obiettivi del Piano triennale.
Le gare attraverso una governance unitaria multistakeholder e una struttura organizzativa omogenea, si pongono l’obiettivo di incentivarne l’utilizzo e supportare le amministrazioni nella definizione di contratti coerenti con gli obiettivi definiti dal Piano triennale. In questo senso, AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e Consip assicureranno una governance affinché gli obiettivi dei contratti stipulati nell’ambito delle gare strategiche rispondano pienamente a quanto indicato nel Piano.
Modelli e regole per l’erogazione integrata di servizi interoperabili
Allo scopo di sviluppare servizi integrati e centrati sulle esigenze di cittadini ed imprese, è necessaria la realizzazione di iniziative di condivisione e accompagnamento per le pubbliche amministrazioni, in continuità con quanto già avviato nel contesto degli ecosistemi, anche attraverso la sottoscrizione di protocolli d’intesa ed accordi per: la costituzione di tavoli e gruppi di lavoro; l’avvio di progettualità congiunte; la capitalizzazione delle soluzioni realizzate dalla PA in open source ecc.
Si tratta di iniziative di raccordo operativo per abilitare l’interoperabilità tra ecosistemi e per supportare:
- la reingegnerizzazione dei processi e la digitalizzazione di procedure analogiche, la progettazione di nuovi sistemi e servizi;
- il processo di diffusione ed adozione delle piattaforme abilitanti di livello nazionale, nonché la razionalizzazione delle piattaforme esistenti;
- la definizione delle specifiche tecniche di interoperabilità individuate per specifici domini di interoperabilità.
Nello specifico, AGID supporta le PA coinvolte per assicurare l’adozione delle indicazioni sull’interoperabilità tecnica indicate al capitolo 5 - Interoperabilità e, non da meno, standardizzare e uniformare i dati scambiati in accordo con quanto definito nel Capitolo 2 - Dati.
Le competenze digitali per la PA e per il Paese e l’inclusione digitale¶
Le competenze digitali sono indispensabili per realizzare la trasformazione digitale della PA e del Paese e consentire l’utilizzo diffuso ed efficace dei servizi pubblici digitali. La carenza di competenze digitali nella popolazione produce effetti negativi sulla:
- possibilità di esercitare i diritti di cittadinanza e la partecipazione consapevole al dialogo democratico;
- capacità di rispondere alle richieste dal mondo del lavoro;
- capacità del Paese di adeguarsi all’evoluzione dei nuovi mercati e delle nuove professioni, in gran parte correlate alle tecnologie emergenti.
In questo quadro è stata avviata l’iniziativa strategica nazionale Repubblica Digitale, con un’alleanza multistakeholder di soggetti pubblici e privati e un comitato guida che ha messo sullo stesso tavolo Ministeri, Regioni e Province autonome, Città metropolitane, Comuni, università, ricerca, imprese, professionisti, Rai, associazioni e le varie aree del settore pubblico coinvolte, che è diventata la coalizione nazionale italiana nell’ambito del programma della Commissione Europea “Digital Skills and Jobs Coalition”.
Nell’ambito di Repubblica Digitale è stata definita la “Strategia nazionale per le competenze digitali”, che si articola su quattro assi di intervento:
- lo sviluppo delle competenze digitali necessarie all’interno del ciclo dell’istruzione e della formazione superiore, con il coordinamento di Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Università e Ricerca;
- il potenziamento e lo sviluppo delle competenze digitali della forza lavoro, sia nel settore privato che nel settore pubblico, incluse le competenze per l’e-leadership con il coordinamento di Ministero dello Sviluppo Economico e del Dipartimento della Funzione Pubblica;
- lo sviluppo di competenze specialistiche ICT per fronteggiare le sfide legate alle tecnologie emergenti e al possesso delle competenze chiave per i lavori del futuro con il coordinamento di Ministero dell’Università e Ricerca e Ministero dello Sviluppo Economico;
- il potenziamento delle competenze digitali necessarie per esercitare i diritti di cittadinanza (inclusa la piena fruizione dei servizi online) e la partecipazione consapevole al dialogo democratico con il coordinamento del Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione.
Nell’ambito specifico dei diritti e dei doveri di cittadinanza digitale, per favorire la piena fruizione dei servizi pubblici digitali e semplificare i rapporti tra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione, è prevista la realizzazione di una guida di riepilogo dei diritti di cittadinanza digitali previsti nel CAD.
Gli obiettivi del Piano, poi, potranno essere raggiunti solo attraverso azioni di sensibilizzazione e di formazione che coinvolgano in primo luogo i dipendenti della Pubblica Amministrazione. È già in fase avanzata di sperimentazione il progetto del Dipartimento della Funzione Pubblica “Competenze digitali per la PA” che mette a disposizione una piattaforma e contenuti formativi rivolti ad amministrazioni differenziate per dimensioni e tipo di attività svolta (ad es. comuni, enti pubblici non economici, regioni). A questa attività si aggiungono iniziative “verticali”: la formazione specifica sui temi della qualità dei dati, dell’accessibilità, della security awareness, del governo e della gestione dei progetti ICT, rivolta a tutti i dipendenti della PA; la formazione e l’aggiornamento sui temi della trasformazione digitale e del governo dei processi di innovazione per i Responsabili della Transizione al digitale.
Gli strumenti per migliorare i processi di trasformazione digitale e di innovazione della PA¶
Il monitoraggio del Piano triennale
La governance dei sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni centrali, delle Regioni e degli Enti locali rappresenta l’elemento focale per il processo di trasformazione digitale in atto nel nostro Paese il cui monitoraggio rappresenta un’azione a servizio dell’Amministrazione e di supporto al Responsabile per la transizione al digitale per lo svolgimento delle sue attività. In questo senso, è quindi importante che anche il processo di pianificazione dei Sistemi Informativi (SI) sia collocato all’interno dei processi di pianificazione strategica ed operativa e condivida con essi i punti decisionali essenziali.
In quest’ottica rientra il mandato del CAD, all’art.14-bis lettera c) “monitoraggio delle attività svolte dalle amministrazioni, ivi inclusi gli investimenti effettuati ai sensi dell’articolo 1, comma 492, lettera a-bis), della legge 11 dicembre 2016, n. 232, in relazione alla loro coerenza con il Piano triennale di cui alla lettera b) e verifica dei risultati conseguiti dalle singole amministrazioni con particolare riferimento ai costi e benefici dei sistemi informatici secondo le modalità fissate dalla stessa Agenzia” che ha attribuito ad AGID il compito di realizzare il monitoraggio delle attività e la verifica dei risultati delle amministrazioni, in termini sia di coerenza con il Piano triennale (PT) e sia di costi/benefici dei sistemi informativi delle singole PA.
Allo stesso tempo, tali azioni di monitoraggio e verifica hanno l’obiettivo di supportare l’attuazione fisica, finanziaria e procedurale del Piano triennale nel suo complesso.
Il monitoraggio del PT prevede e integra 3 livelli che complessivamente concorrono al raggiungimento dell’obiettivo sopra indicato:
- monitoraggio della realizzazione delle Linee di Azione in capo ai singoli owner identificati: misurato attraverso indicatori di tipo on/off rispetto alle roadmap operative definite nel PT per ciascun obiettivo ad integrazione dell’ insieme agli indicatori presenti nel cruscotto di monitoraggio Avanzamento Digitale; il SAL rispetto alle roadmap viene tracciato e raccolto in maniera sistematica attraverso un Format PT per le PA;
- monitoraggio dei risultati conseguiti complessivamente dal Piano triennale: misurato attraverso gli indicatori quali-quantitativi, i Risultati Attesi individuati per ciascun Obiettivo del PT, che compongono il sistema di monitoraggio degli obiettivi del Piano, basato sulle source già individuate e quelle in fase di implementazione;
- monitoraggio dell’andamento della spesa e degli investimenti ICT in coerenza con PT: misurati attraverso la rilevazione periodica della spesa ICT, da integrare alla raccolta dati e informazioni tramite il Format PT per le PA.
Le PA secondo la roadmap definita dalle Linee d’Azione di seguito riportate e le modalità operative fornite da AGID, saranno chiamate a compilare il Format PT per le PA così da rendere possibile la costruzione e l’alimentazione della base dati informativa. Tale Format ricalca la struttura obiettivi-azioni del PT e permette di evidenziare quali delle Linee di Azione previste nel PT siano state recepite dalle diverse amministrazioni e di approfondire quali altre azioni siano state individuate localmente per il conseguimento dei singoli Obiettivi previsti nel PT. Si chiederà inoltre alle amministrazioni di allegare il proprio Piano, per poter prendere visione di eventuali altri obiettivi definiti localmente.
In coerenza con le attività di monitoraggio della spesa ICT già in essere, i cui tempi di esecuzione saranno raccordati con quelli di rilascio del Format PT compilato, l’insieme delle PA coinvolte è rappresentato dal panel di amministrazioni centrali e locali che periodicamente rispondono alla Rilevazione della spesa ICT della PA.
Si avrà quindi, una visione complessiva delle attività svolte dalle amministrazioni in relazione alla loro coerenza con il Piano triennale e sarà possibile operare uno stretto monitoraggio affiancando sul campo i referenti delle Amministrazioni e prevedendo eventualmente le azioni correttive necessarie per il raggiungimento degli obiettivi. Nell’ambito di tale percorso, è prevista la definizione di attività di formazione rivolte al personale delle Pubbliche Amministrazioni.
Va inoltre tenuto conto del fatto che, anche nel caso di progetti ICT, la componente non immediatamente monetizzabile dei benefici attesi, risulta spesso molto importante ed è quindi necessario integrare la tradizionale valutazione economica.
Contesto normativo e strategico¶
Di seguito un elenco delle principali fonti, raccomandazioni e norme sugli argomenti trattati a cui le amministrazioni devono attenersi.
Le leve per l’innovazione delle PA e dei territori¶
Il coinvolgimento attivo delle amministrazioni e dei territori
- Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 - Codice dell’amministrazione digitale (in breve CAD) art. 14
- Strategia Europa 2020
- Accordo di Partenariato 2014-2020
- Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020
- Agire le agende digitali per la crescita, nella programmazione 2014-2020
- Accordo Quadro per la crescita e la cittadinanza digitale verso gli obiettivi EU2020 tra le Regioni e le Province Autonome e AgID - febbraio 2018
Consolidamento del ruolo del Responsabile della Transizione al Digitale:
- Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 - Codice dell’amministrazione digitale (in breve CAD) art. 17
- Circolare n.3 del 1° ottobre 2018 del Ministro per la Pubblica Amministrazione sul Responsabile per la transizione al digitale
La domanda pubblica come leva per l’innovazione del Paese:
Riferimenti normativi italiani:
- Legge 24 dicembre 2007, n. 244 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008) art. 1 co. 209 -214
- Legge 27 dicembre 2017, n. 205 - Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020, art. 1 co. 411-415
- Decreto legislativo 27 dicembre 2018, n. 148 - Attuazione della direttiva (UE) 2014/55 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici
- Decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 - Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, art. 19
- Decreto Ministeriale del Ministero della Giustizia del 10 marzo 2014, n. 55 - Regolamento recante la determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense, ai sensi dell’articolo 13, comma 6, della legge 31 dicembre 2012, n. 247
- Decreto Ministeriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 7 Dicembre 2018 - Modalità e tempi per l’attuazione delle disposizioni in materia di emissione e trasmissione dei documenti attestanti l’ordinazione degli acquisti di beni e servizi effettuata in forma elettronica da applicarsi agli enti del Servizio sanitario nazionale
- Circolare AGID n. 3 del 6 dicembre 2016 - Regole Tecniche aggiuntive per garantire il colloquio e la condivisione dei dati tra sistemi telematici di acquisto e di negoziazione
Riferimenti normativi europei:
- Comunicazione delle Commissione europea COM (2018) 3051 del 15 maggio 2018 - Orientamenti in materia di appalti per l’innovazione
- Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni COM (2017) 572 del 3 ottobre 2017 - Appalti pubblici efficaci in Europa e per l’Europa
- Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni COM (2013) 453 del 26 giugno 2013 - Appalti elettronici end-to-end per modernizzare la pubblica amministrazione
- Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni COM (2007) 799 del 14 dicembre 2017 - Appalti pre-commerciali: promuovere l’innovazione per garantire servizi pubblici sostenibili e di elevata qualità in Europa
Le competenze digitali per la PA e per il Paese e l’inclusione digitale¶
Principali fonti e Riferimenti normativi italiani:
- Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 - Codice dell’amministrazione digitale (in breve CAD), art. 13
- Competenze digitali, documento AgID, 13 febbraio 2020
Riferimenti normativi europei:
- Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni COM(2020) 67 final del 19 febbraio 2020 - Plasmare il futuro digitale dell’Europa
- Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente (GU 2018/C 189/01)
Gli strumenti per migliorare i processi di trasformazione digitale e di innovazione della PA¶
Il monitoraggio del Piano triennale
Riferimenti normativi italiani:
Obiettivi e risultati attesi¶
OB.8.1 - Rafforzare le leve per l’innovazione delle PA e dei territori
Coinvolgimento attivo delle amministrazioni e dei territori
- R.A.8.1a - Ampliamento del coinvolgimento attivo dei territori
- Target 2020 - Baseline: 10 PMO attivi in amministrazioni. Attivazione della collaborazione con 3 NTC per il CdCT sul Riuso e Open source.
- Target 2021 - Ulteriori 2 PMO attivi in amministrazioni. Attivazione della collaborazione con ulteriori 5 NTC per il CdCT sul Riuso e Open source.
- Target 2022 - Ulteriori 3 PMO attivi in amministrazioni. Attivazione della collaborazione con ulteriori 7 NTC per il CdCT sul Riuso e Open Source. Attivazione di un nuovo CdCT che veda il coinvolgimento di almeno un NTC.
Consolidamento del ruolo del Responsabile della Transizione al digitale
- R.A.8.1b - Promozione e diffusione di modalità e modelli di
consolidamento del ruolo dei RTD, anche in forma aggregata presso la
PAL
- Target 2020 - Baseline: numero di amministrazioni che hanno nominato RTD, anche in forma aggregata, e definizione del set di indicatori per la misurazione della partecipazione alla community.
- Target 2021 - Incremento almeno del 10% rispetto alla baseline del numero di amministrazioni che hanno nominato RTD; misurazione della baseline sulla partecipazione dei RTD alla community e definizione dell’incremento su base annuale per il target 2022.
- Target 2022 - Incremento almeno del 20% rispetto alla baseline del numero di numero di amministrazioni che hanno nominato RTD.
La domanda pubblica come leva per l’innovazione del Paese
- R.A.8.1c - Incremento della percentuale di PMI e start up che partecipano agli appalti di innovazione e alle Gare strategiche
- Target 2020 - Baseline: percentuale di PMI e start-up innovative che hanno partecipato ad appalti di innovazione nel triennio 2017-2019.
- Target 2021 - Incremento di 5 punti percentuali rispetto alla baseline.
- Target 2022 - Incremento di 8 punti percentuali rispetto alla baseline.
- R.A.8.1d - Incremento del livello di trasformazione digitale
mediante l’utilizzo dei servizi previsti dalle Gare strategiche
- Target 2020 - n.d.
- Target 2021 - Costruzione della baseline utilizzando un sistema pesato degli indicatori generali di digitalizzazione delle Gare strategiche e individuazione dell’incremento su base annuale per il target 2022 e per i target successivi.
Modelli e regole per l’erogazione integrata di servizi interoperabili
- R.A.8.1e - Sottoscrizione di protocolli d’intesa e/o accordi per
l’erogazione integrata di servizi interoperabili centrati sugli
utenti e non sull’organizzazione della PA (ad es. protocolli
AGID-MIBACT, AGID-Dipartimento della Protezione Civile, raccordo con
PMO AGID-Regioni)
- Target 2020 - Baseline: sottoscrizione di 3 protocolli di intesa.
- Target 2021 - Sottoscrizione di ulteriori 2 protocolli di intesa.
- Target 2022 - Sottoscrizione di ulteriori 3 protocolli di intesa.
- R.A.8.1f - Cooperazione delle PA nella definizione di API per
domini di interoperabilità. Aumento del numero delle API esposte da
più PA
- Target 2020 - n.d.
- Target 2021 - Baseline: numero delle PA che espongono API condivise individuato sulla base delle evidenze registrate nel Catalogo delle API indicato al Capitolo 5 - Interoperabilità.
- Target 2022 - Incremento del 5% rispetto alla baseline.
- R.A.8.1g - Ampliamento del numero delle amministrazioni
coinvolte nell’evoluzione della Linea guida sul Modello di
Interoperabilità per la PA (oggetto del capitolo 5)
- Target 2020 - n.d.
- Target 2021 - Baseline: numero delle PA che evidenziano nuove esigenze applicative e partecipano alla definizione di pattern e profili di interoperabilità.
- Target 2022 - Incremento del 10% rispetto alla baseline.
OB.8.2 - Rafforzare le competenze digitali per la PA e per il Paese e favorire l’inclusione digitale
- R.A.8.2a - Diffusione delle competenze digitali nella PA attraverso
la realizzazione e l’adozione di uno strumento per la rilevazione dei
fabbisogni di formazione in ambito digitale e la promozione di
interventi formativi mirati, a cura del Dipartimento della Funzione
Pubblica
- Target 2020 - Baseline: 2000 dipendenti pubblici usano in via sperimentale lo strumento di self-assessment online per le competenze digitali promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
- Target 2021 - Ulteriori 30.000 dipendenti pubblici usano lo strumento di self-assessment online per le competenze digitali promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica; Baseline: Partecipazione di 10.000 dipendenti pubblici ad iniziative formative basate sul Syllabus “Competenze digitali per la PA” promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
- Target 2022 - Ulteriori 30.000 dipendenti pubblici usano lo strumento di self-assessment online per le competenze digitali promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica; ulteriori 10.000 dipendenti pubblici partecipano ad iniziative formative basate sul Syllabus “Competenze digitali per la PA” promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
- R.A.8.2b - Incremento delle competenze digitali dei cittadini sulla
base della definizione e realizzazione di modelli, strumenti e
interventi in ambito e dell’uso dei servizi pubblici digitali
- Target 2020 - Baseline: individuazione indicatori di riferimento (in coerenza con l’indice DESI) relativi alle competenze digitali dei cittadini (ad es. cittadini con competenze digitali di base, cittadini che utilizzano i servizi pubblici digitali, ..) e costruzione della baseline.
- Target 2021:
- Incremento del 10% del livello di utilizzo dei servizi pubblici digitali rispetto ai valori definiti nella baseline.
- Incremento del 10% della popolazione con competenze digitali di base rispetto ai valori definiti nella baseline.
- Target 2022:
- Incremento del 20% del livello di utilizzo dei servizi pubblici digitali rispetto ai valori definiti nella baseline.
- Incremento del 20% della popolazione con competenze digitali di base rispetto ai valori definiti nella baseline.
- R.A.8.2c - Diffusione delle competenze digitali nella PA per
l’attuazione degli obiettivi del Piano triennale
- Target 2020 - Baseline: individuazione di indicatori coerenti con quelli di altri programmi strategici nazionali ed europei e costruzione della baseline (es. numero iniziative formative realizzate su un tema specifico, numero dipendenti formati secondo competenze professionali ICT di base e avanzate, numero ore di formazione erogate, ecc.).
- Target 2021 - Incremento del 20% del livello di diffusione delle competenze rispetto ai valori definiti nella baseline.
- Target 2022 - Incremento del 30% del livello di diffusione delle competenze rispetto ai valori definiti nella baseline.
OB.8.3 - Migliorare il monitoraggio dei processi di trasformazione digitale e di innovazione della PA
- R.A.8.3a - Rafforzamento del livello di coerenza (raccordo) delle
programmazioni ICT delle PA con il Piano triennale
- Target 2020 - Definizione del sistema integrato dei flussi di raccolta dati per il monitoraggio del Piano triennale.
- Target 2021 - Baseline: almeno 20 PA centrali e locali (tra quelle periodicamente coinvolte nella Rilevazione della spesa ICT della PA) rilasciano il proprio Format PT coerente con gli obiettivi e le roadmap previste nel Piano triennale.
- Target 2022 - Incremento, rispetto alla baseline 2021, di almeno 40 PA centrali e locali (tra quelle periodicamente coinvolte nella Rilevazione della spesa ICT della PA) che rilasciano il proprio Format PT coerente con gli obiettivi e le roadmap previste nel Piano triennale.
Cosa devono fare AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e altri soggetti istituzionali¶
OB.8.1 - Rafforzare le leve per l’innovazione delle PA e dei territori
Coinvolgimento attivo delle amministrazioni e dei territori
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Dicembre 2020 - Stipula degli accordi di collaborazione con ANCI e con UPI per la crescita e la cittadinanza digitale e verso gli obiettivi 2021-2027 della nuova programmazione comunitaria. Avvio di relative attività di sensibilizzazione sul territorio - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ANCI, UPI) - CAP8.LA01
- Dicembre 2020 - Definizione dei requisiti per la costituzione dei NTC e delle attività di informazione e accompagnamento sul territorio - (AGID) - CAP8.LA02
- Gennaio 2021 - Avvio da parte dei 10 PMO, delle attività di supporto alle Regioni secondo i piani operativi degli Accordi territoriali - (AGID, Regioni e Province Autonome) - CAP8.LA03
- Giugno 2021 - Armonizzazione dei piani operativi di intervento 2021 presentati dai Nodi Territoriali di Competenza del CdCT “Riuso e Open Source”, in coerenza con quanto previsto dalle Linee guida su acquisizione e riuso di software per le pubbliche amministrazioni - (AGID) - CAP8.LA04
- Dicembre 2021 - Avvio, da parte degli ulteriori 2 PMO, delle attività di supporto alle Regioni e PAL secondo i piani operativi degli Accordi stipulati con esse - (AGID, Regioni e Province Autonome, PAL) - CAP8.LA05
- Dicembre 2021 - Attivazione della collaborazione con ulteriori 5 Nodi Territoriali per il CdCT “Riuso e Open Source” a seguito delle attività di accompagnamento e sensibilizzazione sul territorio - (AGID) - CAP8.LA06
- Giugno 2022 - Armonizzazione dei piani operativi di intervento 2022 presentati dai Nodi Territoriali di Competenza del CdCT “Riuso e Open Source”, in coerenza con quanto previsto dalle Linee guida su acquisizione e riuso di software per le pubbliche amministrazioni - (AGID) - CAP8.LA07
- Dicembre 2022 - Avvio, da parte degli ulteriori 3 PMO, delle attività di supporto alle Regioni e alle PAL secondo i piani operativi degli Accordi stipulati con esse - (AGID, Regioni e Province Autonome, PAL) - CAP8.LA08
- Dicembre 2022 - Attivazione della collaborazione con ulteriori 7 Nodi Territoriali per il CdCT “Riuso e Open Source” a seguito delle attività di accompagnamento e sensibilizzazione sul territorio - (AGID) - CAP8.LA09
Consolidamento del ruolo del Responsabile della Transizione al Digitale
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Settembre 2020 - Costituzione di un gruppo di lavoro finalizzato alla predisposizione di un maturity model per l’utilizzo dello smartworking nella PA (AGID, Dipartimento per la Trasformazione digitale e Rete dei RTD) - CAP8.LA10
- Dicembre 2020 - Definizione di un primo maturity model per lo smartworking e la condivisione di buone pratiche (AGID, Dipartimento per la Trasformazione digitale e Rete dei RTD) - CAP8.LA11
- Dicembre 2020 - Attivazione della piattaforma di community per RTD - (AGID) - CAP8.LA12
- Febbraio 2021 - Avvio delle attività di animazione della community al fine della definizione e alla condivisione di best practice da parte delle Amministrazioni - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale, AGID) - CAP8.LA13
- Marzo 2021 - Vademecum per la nomina di RTD in forma associata da parte delle PAL - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale, AGID) - CAP8.LA14
- Aprile 2021 - Condivisione delle attività di monitoraggio del Piano triennale che i RTD devono intraprendere presso le proprie amministrazioni - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale, AGID) - CAP8.LA15
- Maggio 2021 - Avvio collana di survey annuali sui fabbisogni di formazione del personale PA in tema di trasformazione digitale - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Dipartimento della Funzione Pubblica) - CAP8.LA16
- Giugno 2021 - Sperimentazione di progetto pilota di formazione per RTD - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, altri organismi di formazione istituzionale) - CAP8.LA17
- Dicembre 2022 - Realizzazione di un programma di formazione avanzato per RTD - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, altri organismi di formazione istituzionale) - CAP8.LA18
La domanda pubblica come leva per l’innovazione del Paese
Le seguenti linee di azione devono concludersi entro:
- Settembre 2020 - Pubblicazione dei regolamenti per l’adesione, da parte delle PA, al programma Smarter Italy e agli altri programmi nazionali per la promozione e il finanziamento della domanda pubblica di innovazione. Attivazione sulla Piattaforma per gli appalti di innovazione dei servizi digitali per l’adesione ai programmi nazionali - (AGID, MISE, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, MUR) - CAP8.LA19
- Dicembre 2020 - Pubblicazione delle raccomandazioni alle PA per l’emersione dei fabbisogni di innovazione nella fase di programmazione degli acquisti prevista dall’art. 21 del Codice dei Contratti Pubblici - (AGID, Centrali di Committenza (Codice degli appalti art. 3 comma 1 lett. m)) - CAP8.LA20
- Dicembre 2020 - Definizione del sistema pesato degli indicatori generali di digitalizzazione comuni a tutte le Gare strategiche - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Consip) - CAP8.LA21
- Marzo 2021 - Pubblicazione di raccomandazioni per l’esecuzione delle consultazioni di mercato preliminari agli appalti di innovazione, applicando il paradigma dell’open innovation. Attivazione dei servizi di consultazione di mercato sulla Piattaforma per gli appalti di innovazione - (AGID) - CAP8.LA22
- Marzo 2021 - Aggiornamento della Circolare AGID n.3 del 2016 sulle regole tecniche per il colloquio e la condivisione dei dati tra i sistemi telematici di acquisto e di negoziazione, per la definizione del modello dei dati e del Documento di Gara Unico Europeo (DGUE) italiano, eDGUE-IT conforme all’ESPD-EDM (European Single Procurement Document - Exchange Data Model) - (AGID) - CAP8.LA23
- Settembre 2021 - Pubblicazione di raccomandazioni per la definizione e la gestione di requisiti di innovazione nelle Gare strategiche ICT bandite dalle centrali di committenza (AGID, Centrali di Committenza) - CAP8.LA24
- Dicembre 2021 - Aggregazione della richiesta delle PA relativa ai fabbisogni di innovazione, beni e servizi innovativi per l’anno 2022 e programmazione degli appalti di innovazione - (AGID e Centrali di Committenza) - CAP8.LA25
- Dicembre 2021 - Raccolta dati e informazioni per la costruzione della baseline e individuazione dell’incremento target per 2022 per il monitoraggio degli indicatori generali di digitalizzazione delle Gare strategiche - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Consip) - CAP8.LA26
- Giugno 2022 - Attivazione delle funzioni di interoperabilità tra la Piattaforma degli appalti di innovazione e i sistemi di acquisto e negoziazione telematica dei soggetti aggregatori, in conformità agli standard per la interoperabilità delle piattaforme di e-procurement - (AGID, Centrali di Committenza) - CAP8.LA27
- Dicembre 2022 - Aggregazione della richiesta delle PA relativa ai fabbisogni di innovazione, beni e servizi innovativi per l’anno 2022 e programmazione degli appalti di innovazione - (AGID, Centrali di Committenza) - CAP8.LA28
- Dicembre 2022 - Raccolta dati e informazioni per la misurazione dell’incremento target per il 2022 per il monitoraggio degli indicatori generali di digitalizzazione delle Gare strategiche - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Consip) - CAP8.LA29
Modelli e regole per l’erogazione integrata di servizi interoperabili
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Ottobre 2020 - Condivisione del modello evolutivo della Linea guida sul Modello di Interoperabilità con PAC e Regioni - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, PAC, Regioni e Province Autonome) - CAP8.LA30
- Dicembre 2020 - Implementazione degli strumenti per la raccolta delle esigenze delle PA - (AGID - Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP8.LA31
- Giugno 2021 - Sottoscrizione dei primi accordi e protocolli d’intesa tra AGID ed i Ministeri di riferimento nell’ambito degli ecosistemi ed avvio di progettualità condivise per l’erogazione integrata di servizi, con priorità alle amministrazioni coinvolte dalle procedure e servizi previsti dal Single Digital Gateway - (AGID, Ministeri) - CAP8.LA32
- Ottobre 2021 - Individuazione dei domini di interoperabilità di interesse nazionale - (AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, PAC, Regioni e Province Autonome) - CAP8.LA33
OB.8.2 - Rafforzare le competenze digitali per la PA e per il Paese e favorire l’inclusione digitale
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Settembre 2020 - Pubblicazione di un catalogo di moduli formativi erogati in modalità e-learning per le 5 aree di competenze di base descritte nel Syllabus Competenze digitali per la PA - (Dipartimento Funzione Pubblica) - CAP8.LA34
- Ottobre 2020 - Definizione del Piano Operativo correlato alla «Strategia nazionale per le competenze digitali» da parte dei gruppi di lavoro di Repubblica Digitale - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP8.LA35
- Ottobre 2020 - Sperimentazione della piattaforma “Competenze digitali per la PA” presso amministrazioni differenziate per dimensioni e tipo di attività svolta (ad es. comuni, enti pubblici non economici, regioni) - (Dipartimento Funzione Pubblica) - CAP8.LA36
- Dicembre 2020 - Definizione di un set di competenze chiave per dirigenti pubblici e RTD a sostegno dei cambiamenti richiesti dalla transizione al digitale - (Dipartimento Funzione Pubblica) - CAP8.LA37
- Dicembre 2020 - Impostazione del progetto di Servizio Civile Digitale e identificazione della fase pilota, per promuovere, nell’ambito del Servizio Civile Universale coordinato dal Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, progetti di facilitazione digitale e di supporto alla trasformazione digitale della PA e all’uso di servizi pubblici digitali - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP8.LA38
- Dicembre 2020 - Pubblicazione della Guida dinamica di riepilogo dei diritti di cittadinanza digitale - (AGID) - CAP8.LA39
- Febbraio 2021 - Avvio sperimentazione pilota di una “palestra digitale”, ovvero di un ambiente che favorisca il potenziamento delle competenze digitali dei cittadini con strumenti di autovalutazione del livello di competenze digitali, di formazione e orientamento a risorse formative - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP8.LA40
- Febbraio 2021 - Avvio di un ciclo biennale di corsi di formazione per i dipendenti PA sui temi del Piano triennale: accessibilità, sicurezza e privacy, security awareness - (Dipartimento Funzione Pubblica, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, AGID, SNA, Formez PA) - CAP8.LA41
- Marzo 2021 - Avvio di un ciclo biennale di corsi per RTD sui temi della trasformazione digitale quali ad es. il governo dei contratti ICT, il change management, la reingegnerizzazione dei processi - (Dipartimento Funzione Pubblica, AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale, SNA, Formez PA, CRUI, Università) - CAP8.LA42
- Febbraio 2022 - Aggiornamento della strategia nazionale per le competenze digitali, sulla base del monitoraggio sull’attuazione e dei dati rilevati sul 2021, da parte dei gruppi di lavoro di Repubblica Digitale - (Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP8.LA43
OB.8.3 - Migliorare il monitoraggio dei processi di trasformazione digitale e di innovazione della PA
Le seguenti linee d’azione devono concludersi entro:
- Ottobre 2020 - Completamento della definizione flussi raccolta dati per la misurazione dei Risultati Attesi, compresa la definizione di tutte le source - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP8.LA44
- Dicembre 2020 - Raccolta, elaborazione dati per la misurazione delle baseline previste come target 2020 dei Risultati Attesi - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP8.LA45
- Dicembre 2020 - Rilascio di uno standard “Format PT” per le PA, che ripropone la struttura obiettivi-azioni del PT - (AGID) - CAP8.LA46
- Dicembre 2020 - Modifica della Circolare n. 4/2016 avente come oggetto “Monitoraggio sull’esecuzione dei contratti“ con l’obiettivo di associare il monitoraggio del Piano triennale al monitoraggio dei contratti - (AGID) - CAP8.LA47
- Gennaio 2021 - Avvio della condivisione del Format PT con le PA individuate - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP8.LA48
- Giugno 2021 - Erogazione del I° ciclo di attività di formazione rivolte ai RTD, ai responsabili dei sistemi informativi e ai responsabili del monitoraggio aventi come oggetto la governance dei contratti ed il monitoraggio degli obiettivi previsti - (AGID) - CAP8.LA49
- Novembre 2021 - Pubblicazione report annuale sulla Rilevazione della spesa ICT della PA - (AGID) - CAP8.LA50
- Dicembre 2021 - Raccolta e elaborazione dati per il monitoraggio misurazione target 2021 dei Risultati Attesi - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP8.LA51
- Giugno 2022 - Erogazione del II° ciclo di attività di formazione rivolte ai RTD, ai responsabili dei sistemi informativi e ai responsabili del monitoraggio aventi come oggetto “la governance dei contratti” ed il monitoraggio degli obiettivi previsti - (AGID) - CAP8.LA52
- Novembre 2022 - Pubblicazione report annuale sulla Rilevazione della spesa ICT della PA - (AGID) - CAP8.LA53
- Dicembre 2022 - Raccolta e elaborazione dati per il monitoraggio misurazione target 2022 dei Risultati Attesi - (AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale) - CAP8.LA54
Cosa devono fare le PA¶
OB.8.1 - Rafforzare le leve per l’innovazione delle PA e dei territori
Coinvolgimento attivo delle amministrazioni e dei territori
- Da settembre 2020 - Le Regioni e Province Autonome e le PAL interessate avviano attività di animazione per la costituzione di Nodi Territoriali di Competenza del CdCT “Riuso e Open Source” (include un assessment sulle esperienze maturate e sulle competenze) a seguito della definizione dei requisiti per la costituzione dei NTC - CAP8.PA.LA01
- Da febbraio 2021 - Le Regioni e Province Autonome, sulla base delle proprie proposte progettuali, avviano le attività definite nei Piani operativi degli Accordi territoriali con il supporto dei PMO - CAP8.PA.LA02
- Da marzo 2021 - Le Regioni e Province Autonome e le PAL interessate condividono i Piani operativi di intervento dei Nodi Territoriali di Competenza per il CdCT “Riuso e Open Source” nel rispetto delle specificità dei singoli territori - CAP8.PA.LA03
- Da gennaio 2022 - Le PAL avviano le attività definite nei Piani operativi degli Accordi territoriali con il supporto dei PMO - CAP8.PA.LA04
- Da marzo 2022 - Le Regioni e Province Autonome e le PAL interessate condividono i piani operativi di intervento dei Nodi Territoriali di Competenza per il CdCT “Riuso e Open Source” nel rispetto delle specificità dei singoli territori - CAP8.PA.LA05
- Da dicembre 2022 - Le Regioni e Province Autonome e le PAL interessate avviano le attività definite nei Piani operativi degli Accordi territoriali con il supporto dei PMO - CAP8.PA.LA06
Consolidamento del ruolo del Responsabile della Transizione al digitale
- Da gennaio 2021 - Le PA che hanno nominato il RTD aderiscono alla piattaforma di community - CAP8.PA.LA07
- Da febbraio 2021 - Le PA aderenti alla community partecipano all’interscambio di esperienze e forniscono contributi per l’individuazione di best practices - CAP8.PA.LA08
- Da febbraio 2021 - Le PA pilota partecipano ad un progetto sperimentale di formazione destinato a RTD - CAP8.PA.LA09
- Da marzo 2021 - Le PA, attraverso i propri RTD, partecipano alle survey periodiche sui fabbisogni di formazione del personale, in tema di trasformazione digitale - CAP8.PA.LA10
- Da aprile 2021 - Le PAL procedono - in forma aggregata - alla nomina formale di RTD - CAP8.PA.LA11
La domanda pubblica come leva per l’innovazione del Paese
- Entro dicembre 2020 - Le PA, nell’ambito della pianificazione per l’attuazione della propria strategia digitale, valutano gli strumenti di procurement disponibili - CAP8.PA.LA12
- Entro ottobre 2021 - Le PA che hanno aderito alle Gare strategiche forniscono agli organismi di coordinamento e controllo le misure degli indicatori generali che verranno utilizzate per la costruzione della baseline - CAP8.PA.LA13
- Entro ottobre 2021 - Le PA programmano i fabbisogni di innovazione, beni e servizi innovativi per l’anno 2022 - CAP8.PA.LA14
- Entro ottobre 2022 - Le PA programmano i fabbisogni di innovazione, beni e servizi innovativi per l’anno 2023 - CAP8.PA.LA15
- Entro ottobre 2022 - Le PA che hanno aderito alle gare strategiche forniscono agli organismi di coordinamento e controllo le misure degli indicatori generali che verranno utilizzate per la misurazione dell’incremento target per il 2022 - CAP8.PA.LA16
- Entro dicembre 2022 - Almeno una PA pilota aggiudica un appalto secondo la procedura del Partenariato per l’innovazione, utilizzando piattaforme telematiche interoperabili - CAP8.PA.LA17
Modelli e regole per l’erogazione integrata di servizi interoperabili
- Da gennaio 2021 - Le PA evidenziano le esigenze che non trovano riscontro nella Linea guida e partecipano alla definizione di pattern e profili di interoperabilità per l’aggiornamento delle stesse - CAP8.PA.LA18
- Da novembre 2021 - Le PA partecipano ai tavoli di coordinamento per domini specifici - CAP8.PA.LA19
OB.8.2 - Rafforzare le competenze digitali per la PA e per il Paese e favorire l’inclusione digitale
- Entro settembre 2020 - Le PA contribuiscono alla definizione del Piano strategico nazionale per le competenze digitali, che include gli assi di intervento relativi alla PA e alle competenze digitali di base per i cittadini - CAP8.PA.LA20
- Da gennaio 2021 - Le PA partecipano alle iniziative pilota, alle iniziative di sensibilizzazione e a quelle di formazione specialistica previste dal Piano triennale e in linea con il Piano strategico nazionale per le competenze digitali - CAP8.PA.LA21
- Da febbraio 2021 - Le PA aggiornano i piani di azione secondo quanto previsto nel Piano strategico nazionale per le competenze digitali - CAP8.PA.LA22
- Da febbraio 2022 - Le PA aggiornano i piani di azione secondo quanto previsto nel Piano strategico nazionale per le competenze digitali - CAP8.PA.LA23
OB.8.3 - Migliorare i processi di trasformazione digitale e di innovazione della PA
Il monitoraggio del Piano triennale
- Entro dicembre 2020 - Le PA partecipano alle attività di monitoraggio predisponendosi per la misurazione delle baseline dei Risultati Attesi del Piano secondo le modalità definite da AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale - CAP8.PA.LA24
- Da febbraio 2021 - Le PA coinvolte avviano l’adozione del Format PT di raccolta dati e informazioni per la verifica di coerenza delle attività con il Piano triennale - CAP8.PA.LA25
- Da febbraio 2021 - Le PA adottano le modifiche introdotte nella Circolare n. 4/2016 avente come oggetto “Monitoraggio sull’esecuzione dei contratti” e partecipano alle attività di formazione secondo le indicazioni fornite da AGID - CAP8.PA.LA26
- Entro maggio 2021 - Le PA individuate come pilota per la sperimentazione rilasciano il Format PT compilato - CAP8.PA.LA27
- Entro dicembre 2021 - Le PA partecipano alle attività di monitoraggio per la misurazione dei target 2021 dei Risultati Attesi del Piano secondo le modalità definite da AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale - CAP8.PA.LA28
- Da marzo 2022 - Le PA partecipano alle attività di formazione secondo le indicazioni fornite da AGID - CAP8.PA.LA29
- Entro maggio 2022 - Le PA coinvolte rilasciano il Format PT compilato - CAP8.PA.LA30
- Entro dicembre 2022 - Le PA partecipano alle attività di monitoraggio per la misurazione dei target 2022 degli Risultati Attesi del Piano secondo le modalità definite da AGID e Dipartimento per la Trasformazione Digitale - CAP8.PA.LA31
La governance della trasformazione digitale nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025¶
Il tema della governance è un tema centrale nella Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025. Il capitolo “Governare la trasformazione digitale” del Piano triennale è coerente con quanto descritto in tutte e tre le tre sfide descritte dalla Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025
In particolare l’azione “A01_Una governance per l’innovazione e il digitale” fa riferimento al fatto che Il coordinamento e la circolazione delle idee tra stakeholder pubblici e privati sono fondamentali per guidare la trasformazione del Paese verso la digitalizzazione e l’innovazione.
Inoltre alcuni dei temi trattati nel capitolo contengono riferimenti specifici ad azioni della Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025. In particolare il tema del procurement fa riferimento alle azioni “A06_Open innovation nella Pubblica Amministrazione” e “A07_Procurement semplificato per l’innovazione” e il tema delle competenze digitali all’azione “A20_Repubblica Digitale: un hub di formazione sul futuro”.
CAPITOLO 9. Indicazioni per le PA¶
Il Piano triennale 2020-2022 rappresenta la naturale prosecuzione delle precedenti edizioni del Piano e se, come anticipato nell’Executive summary, la prima edizione ha posto l’accento sull’introduzione del Modello strategico e la seconda ha dettagliato l’implementazione del Modello nel suo complesso, questa edizione si focalizza invece sulla realizzazione delle azioni previste, guidandone la lettura attraverso una rappresentazione semplificata del Modello che si concentra sugli ambiti tecnologici d’intervento ed evidenzia chiaramente i legami traversali tra di essi. Tale semplificazione è stata resa possibile, in occasione della terza edizione del Piano, grazie al progressivo processo di condivisione e affinamento, con le amministrazioni, del linguaggio, delle finalità e dei riferimenti progettuali.
Inoltre a completamento di quanto dettagliato nei singoli capitoli, dal confronto tra le due rappresentazioni, è opportuno sottolineare come la semplificazione abbia riguardato da un lato, il riconnettere la Piattaforma Digitale Nazionale Dati alle altre Piattaforme abilitanti e, dall’altro, il dedicare agli Ecosistemi uno specifico spazio nella governance, con l’obiettivo di qualificarne gli aspetti di coordinamento operativo tra i diversi attori di ciascun ecosistema e di interoperabilità tra ecosistemi diversi.
Il nuovo approccio opera uno stretto collegamento con le Linee di azione espresse nella roadmap e i risultati attesi. In particolare, gran parte delle vecchie linee di azione del Piano 2019-2021 che non hanno raggiunto la naturale conclusione, ha visto un’evoluzione in linee di azione riformulate nel nuovo contesto.
Alcune di esse avevano la caratteristica di essere attività continuative nel tempo, oppure di essere attività che – seppure non concluse – sono azioni da condurre a regime, azioni consolidate presso AGID e presso le Amministrazioni, per le quali non risulta più necessario darne evidenza.
Nel capitolo “Dati della Pubblica Amministrazione” del Piano 2019-2021, la Linea LA22 riguardava l’evoluzione del Catalogo nazionale dati, prevedendo aggiornamenti e rilasci periodici che continuano nel tempo; la Linea LA24 - Ruoli e procedure per la gestione del Registry è costituita anch’essa da guide e raccomandazioni che vanno rilasciate nel tempo e che quindi non costituiscono più un’azione da mantenere in evidenza nel nuovo Piano.
Il capitolo “Piattaforme” del Piano 2019-2021 riportava linee di lavoro ad oggi ben consolidate che continuano il loro naturale percorso: è il caso della LA28 - Adeguamento/evoluzione delle piattaforme telematiche, della LA29 - Messa in esercizio della BDOE, della LA30 - Gestione elettronica degli ordini verso i fornitori, della LA36 - Revisione della piattaforma open data SOLDIPUBBLICI.
Analogamente, tutte le linee di azione sulla conservazione e gestione documentale quali le LA45 - Nuove Linee Guida per la formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, LA46 - Modelli per l’interoperabilità tra sistemi di gestione documentale delle PA, LA47 - Progetto di redazione di linee guida di interoperabilità tra sistemi di conservazione, LA48 - Progetto di dematerializzazione documenti della PA, sono attività che proseguono a regime, con ovvi aggiornamenti, e che trovano la loro esplicitazione in altre sedi.
Per quanto riguarda il capitolo “Sicurezza informatica” del Piano 2019-2021, la LA57 - Adeguamento delle PA agli standard Trasmissione automatizzata IoC – il relativo documento sarà pubblicato come Guida Tecnica entro dicembre 2020. Si precisa che a seguito delle modifiche sulle funzioni introdotte dal DPCM 8 agosto 2019, recante Disposizioni sull’organizzazione e il funzionamento del Computer security incident response team - CSIRT italiano, alcune linee d’azione del precedente Piano non prevedono una prosecuzione nell’attuale.
Il capitolo “Strumenti per la generazione di servizi digitali” prevedeva, tra le altre, due linee di azione LA69 - Evoluzione della piattaforma Docs Italia e LA70 - Sperimentazione adozione Docs Italia per documentare progetti pubblici legati all’Agenda digitale: sono diventate parte di attività consolidate e continuative di cui non risulta più necessario dare evidenza.
Per ciò che concerne infine il capitolo “Governare la trasformazione digitale” le attività che facevano parte della Linea di azione LA80 - Laboratori digitali per i territori sono integrate, nel nuovo Piano, all’interno di tutte le attività del capitolo omologo che vengono svolte dalle realtà territoriali mentre la linea LA88 - Interazione della figura del Difensore Civico per il Digitale con la rete dei Responsabili per la transizione al digitale costituisce un’attività di rete ormai divenuta istituzionale.
L’impostazione dei capitoli di questa terza edizione del Piano fa sì che risulti chiaro quali siano le linee di azione che ci si aspetta le amministrazioni mettano in atto, come si è visto nei capitoli precedenti, con una sequenza temporale successiva alle azioni condotte da AGID, dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e da altre amministrazioni owner dei processi rappresentati.
In questo capitolo si è scelto di rappresentare nelle infografiche che seguono le agende delle PA in termini di avvio e conclusione delle azioni a loro carico presenti nelle roadmap degli 8 capitoli del Piano.
Le agende delle PA, costruite sulla base dei cluster PA, PAC, Regioni e Province Autonome e PAL, sono così strutturate:
- in fig. 3 sono rappresentate le azioni a carico di tutte le PA e che hanno avvio e/o conclusione (in questo caso l’azione è preceduta da una barra in grigio) nel corso del 2020;
- nelle fig. 4 e 5 sono rappresentate le azioni a carico di tutte le PA e che hanno avvio e/o conclusione (in questo caso l’azione è preceduta da una barra in grigio) nel corso del 2021;
- in fig. 6 sono rappresentate le azioni a carico di tutte le PA e che hanno avvio e/o conclusione (in questo caso l’azione è preceduta da una barra in grigio) nel corso del 2022;
- in fig. 7 sono rappresentate le azioni che hanno avvio e/o conclusione (in questo caso l’azione è preceduta da una barra in grigio) nel triennio 2020-2022 e che sono a carico esclusivamente delle Pubbliche Amministrazioni Centrali (Ministeri, Agenzie, Authority, enti di previdenza, altri enti e amministrazioni centrali);
- in fig. 8 sono rappresentate le azioni che hanno avvio e/o conclusione (in questo caso l’azione è preceduta da una barra in grigio) nel triennio 2020-2022 e che sono a carico esclusivamente delle Regioni e delle Province Autonome;
- in fig. 9 sono rappresentate le azioni che hanno avvio e/o conclusione (in questo caso l’azione è preceduta da una barra in grigio) nel triennio 2020-2022 e che sono a carico esclusivamente delle Pubbliche Amministrazioni Locali (Città Metropolitane, Comuni, Università, Scuole, ASL, AO…).
Le azioni 2020 per tutte le Pubbliche Amministrazioni
Le azioni 2021 per tutte le Pubbliche Amministrazioni (1/2)
Le azioni 2021 per tutte le Pubbliche Amministrazioni (2/2)
Le azioni 2022 per tutte le Pubbliche Amministrazioni
Figura 6 - Le azioni 2022 per tutte le Pubbliche Amministrazioni
Le azioni 2020-2022 per le Pubbliche Amministrazioni Centrali (PAC)
Le azioni 2020-2022 per le Regioni e le Province Autonome
Le azioni 2020-2022 per le Pubbliche Amministrazioni Locali (PAL)
Ringraziamenti¶
Si ringrazia per la collaborazione alla stesura del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2020 - 2022:
Agenzia del Demanio
Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Agenzia delle Entrate
Agenzia delle Entrate - Riscossione
Agenzia per la Coesione territoriale
ANCI
Automobile Club d’Italia
Banca d’Italia
CISIS
Città metropolitana di Bari
Città metropolitana di Bologna
Città metropolitana di Cagliari
Città metropolitana di Catania
Città metropolitana di Firenze
Città metropolitana di Genova
Città metropolitana di Messina
Città metropolitana di Milano
Città metropolitana di Napoli
Città metropolitana di Palermo
Città metropolitana di Reggio Calabria
Città metropolitana di Roma
Città metropolitana di Torino
Città metropolitana di Venezia
Comitato di indirizzo di AGID
Commissione Sanità della Conferenza delle Regioni e Province Autonome
Commissione speciale Agenda Digitale della Conferenza delle Regioni e Province Autonome
Comune di Bari
Comune di Bologna
Comune di Cagliari
Comune di Catania
Comune di Firenze
Comune di Genova
Comune di Messina
Comune di Milano
Comune di Napoli
Comune di Palermo
Comune di Reggio Calabria
Roma Capitale
Comune di Torino
Comune di Venezia
Conferenza dei Rettori delle Università italiane
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Consip
Dipartimento della Funzione pubblica
Dipartimento per le Politiche europee
Dipartimento per le Politiche giovanili e il servizio civile universale
Formez PA
INAIL
INPS
Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Ministero dell’Interno
Ministero dell’Istruzione
Ministero dell’Università e della Ricerca
Ministero dell’Economia e delle Finanze
Ministero della Difesa
Ministero della Giustizia
Ministero della Salute
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
Ministero dello Sviluppo Economico
PagoPA S.p.A.
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Provincia Autonoma di Bolzano
Provincia Autonoma di Trento
Regione Abruzzo
Regione Basilicata
Regione Calabria
Regione Campania
Regione Emilia-Romagna
Regione Friuli Venezia Giulia
Regione Lazio
Regione Liguria
Regione Lombardia
Regione Marche
Regione Molise
Regione Piemonte
Regione Puglia
Regione Sardegna
Regione Siciliana
Regione Toscana
Regione Umbria
Regione Valle d’Aosta
Regione Veneto
Scuola Nazionale dell’Amministrazione
UNCEM
Unioncamere
Unione delle Province d’Italia
APPENDICE 1. Acronimi¶
Acronimo | Definizione |
---|---|
ACI | Automobile club d’Italia |
AGID | Agenzia per l’Italia Digitale |
AI | Artificial intelligence - Intelligenza Artificiale |
ANA | Anagrafe nazionale degli assistiti |
ANAC | Autorità Nazionale Anticorruzione |
ANCI | Associazione nazionale comuni italiani |
ANNCSU | Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane |
ANPR | Anagrafe nazionale popolazione residente |
AO | Azienda ospedaliera |
AOO | Area organizzativa omogenea |
AP | Access point |
API | Application Programming Interface - Interfaccia per la programmazione di applicazioni |
APR | Anagrafe popolazione residente |
ARCA | Azienda Regionale Centrale Acquisti |
ASL | Azienda sanitaria locale |
B2B | Business to Business - Commercio interaziendale |
BDAP | Banca dati delle operazioni contabili delle Pubbliche amministrazioni |
BDNCP | Banca dati nazionale dei contratti pubblici |
BDOE | Banca dati degli operatori economici |
BPM | Business Process Management |
BUL | Banda Ultralarga |
CAD | Codice dell’amministrazione digitale |
CAF | Centro assistenza fiscale |
Capex | Capital Expenditure - Spese in conto capitale |
CDCT | Centri di Competenza Tematici |
CE | Commissione europea |
CED | Centro elaborazione dati |
CEF | Connecting Europe Facility - Programma europeo noto come “Meccanismo per collegare l’Europa” |
CEN | Comitato europeo di normazione |
CERT | Computer Emergency Response Team - Struttura per la risposta ad emergenze informatiche |
CIE | Carta d’identità elettronica |
CM | Città Metropolitane |
CMS | Content Management System |
CNIPA | Centro nazionale per l’informatica nella Pubblica amministrazione |
CNR | Consiglio Nazionale delle Ricerche |
Consip | Concessionaria servizi informativi pubblici |
COVIP | Commissione di vigilanza sui fondi pensione |
CSIRT | Computer Security Incident Response Team |
CSP | Cloud Service Provider - Fornitore di servizi cloud |
CUP | Centro Unico di Prenotazione |
CVE | Common Vulnerabilities and Exposures |
DAF | Data & Analytics Framework - Piattaforma per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico |
DCAT-AP | Data Catalog Vocabulary– Application Profile - Profilo applicativo del vocabolario “Data Catalog Vocabulary” |
DESI | Digital Economy and Society Index - Indice di digitalizzazione dell’economia e della società |
DFP | Dipartimento Funzione Pubblica |
D.L. | Decreto legge |
D.Lgs. | Decreto legislativo |
DPCM | Decreto della Presidente del Consiglio dei Ministri |
DPO | Data Protection Officer - Responsabile Protezione Dati |
DSI | Digital Services Infrastructures - Infrastrutture di servizi digitali |
eIDAS | Electronic Identification Authentication & Signature - Regolamento europeo per l’identificazione elettronica e servizi fiduciari |
EIF | European Interoperability Framework - Quadro europeo di interoperabilità |
EIP-SCC | European Partnership on Smart City and Communities - Partenariato europeo su smart city e communities |
EU/UE | European Union - Unione Europea |
FESR | Fondo europeo di sviluppo regionale |
FICEP | First Italian Crossborder eIDAS Proxy - Progetto nazionale per la realizzazione del nodo eIDAS italiano |
FNCS | Framework nazionale per la Cyber Security |
FSE | Fascicolo sanitario elettronico |
G2G | Government-to-Government - Condivisione elettronica di dati e/o sistemi di informazione tra agenzie governative, dipartimenti o organizzazioni |
GDL | Gruppi di lavoro |
GDPR | General Data Protection Regulation - Regolamento generale sulla protezione dei dati |
GLAM | Galleries, Libraries, Archives and Museums - Gallerie, biblioteche, archivi e musei |
GLU | Gruppo di lavoro per l’usabilità |
GU | Gazzetta Ufficiale |
HTTP | HyperText Transfer Protocol |
IaaS | Infrastructure as a Service - Infrastruttura tecnologica fisica e virtuale in grado di fornire risorse di computing, networking e storage da remoto e mediante API |
ICT | Information and Communications Technology - Tecnologia dell’informazione e della comunicazione |
INAD | Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche e degli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi professionali |
INAIL | Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro |
INI-PEC | Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata di professionisti e imprese |
INPS | Istituto nazionale della previdenza sociale |
INSPIRE | Infrastructure for Spatial Information in Europe - Infrastruttura per l’informazione territoriale in Europa |
IoC | Indicator of compromise - Indicatore di compromissione |
IoT | Internet of Things - Internet delle cose |
IPA | Indice delle Pubbliche amministrazioni |
IPZS | Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato |
ISA | Interoperability solutions for public administrations, businesses and citizens - Soluzioni di interoperabilità per amministrazioni pubbliche, imprese e cittadini |
ISEE | Indicatore situazione economica equivalente |
ISS | Istituto superiore di sanità |
ISTAT | Istituto nazionale di statistica |
IT | Information Technology - Tecnologia dell’informazione |
KPI | Key Performance Indicator - Indicatori chiave di prestazione |
LDAP | Lightweight Directory Access Protocol - Protocollo standard per l’interrogazione e la modifica dei servizi di directory |
M2M | Machine-to-Machine - Indica le tecnologie e i servizi che permettono il trasferimento automatico delle informazioni da macchina a macchina |
MATTM | Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare |
MEF | Ministero dell’Economia e delle finanze |
MEF-DAG | Ministero dell’economia e delle finanze-Dipartimento Affari Generali |
MEF-RGS | Ministero dell’economia e delle finanze-Ragioneria Generale dello Stato |
MEPA | Mercato Elettronico della PA |
MEV | Manutenzione evolutiva di software |
MiBACT | Ministero per i Beni e le attività culturali e del turismo |
MID | Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione |
MiPAAF | Ministero delle Politiche agricole alimentari forestali e turismo |
MISE | Ministero dello Sviluppo economico |
MIT | Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti |
MIUR | Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca |
MOOC | Massive Open Online Courses - Corsi online aperti su larga scala |
MVP | Minimum Viable Product - Prodotto minimo funzionale |
NTC | Nodi Territoriali di Competenza |
NVD | National Vulnerability Database - Database di vulnerabilità nazionale |
OPI | Ordinativi di Incasso e Pagamento |
OT | Obiettivo tematico |
PaaS | Platform as a Service - Piattaforme per sviluppare, testare e distribuire le applicazioni su internet |
PAC | Pubblica amministrazione centrale |
PAL | Pubblica amministrazione locale |
PCM | Presidenza del Consiglio dei Ministri |
PCP | Pre-Commercial Procurement - Appalti pre-commerciali |
PdD | Porte di Dominio |
PDND | Piattaforma Digitale Nazionale Dati |
PEC | Posta elettronica certificata |
PM | Project manager - Responsabile di progetto |
PMI | Piccola e media impresa |
PMO | Program Management Office |
PO | Program Officer - Responsabile di programma |
PON | Programma operativo nazionale |
POR | Programma operativo regionale |
PPM | Project Portfolio Management |
PSI | Public Sector Information - Informazioni del settore pubblico |
PSN | Polo strategico nazionale |
PSP | Prestatori di servizi di pagamento |
RGS | Ragioneria Generale dello Stato |
REST | Representational State Transfer - Architettura software per i sistemi distribuiti |
RNDT | Repertorio nazionale dati territoriali |
RTD | Responsabile per la Transizione al Digitale |
SaaS | Software as a Service - Applicazioni software accessibili tramite Internet sfruttando diverse tipologie di dispositivi (Desktop, Mobile, etc) |
SAML | Security Assertion Markup Language - Standard informatico per lo scambio di dati di autenticazione e autorizzazione tra domini di sicurezza distinti. |
SATD | Soggetto aggregatore territoriale per il digitale |
SATER | Sistema Acquisti Telematici Emilia-Romagna |
SBN | Servizio Bibliotecario Nazionale |
SEO | Search Engine Optimization - Ottimizzazione per i motori di ricerca |
SINFI | Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture |
SIOPE | Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici |
SLD | Dominio di secondo livello |
SMN | Sistema Museale Nazionale |
SOGEI | Società generale d’informatica |
SP-Coop | Sistema Pubblico di Cooperazione |
SPC | Sistema pubblico di connettività |
SPID | Sistema pubblico di identità digitale |
SSN | Sistema sanitario nazionale |
SUAP | Sportello Unico per le Attività Produttive |
SUE | Sportello Unico Edilizia |
SW | Software |
TLS | Transport Layer Security |
UI | User interface - Interfaccia utente |
UPI | Unione Province d’Italia |
UX | User Experience - Esperienza utente |
VoIP | Voice over Internet Protocol - Voce tramite protocollo Internet |
WAI | Web Analytics Italia |
WCAG | Web Content Accessibility Guidelines - Linee guida per l’accessibilità dei contenuti web |